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«Mettevamo in scena «Jackass» e distruggevamo le balle di fieno dei contadini!»
Cosmopolita e spontaneo. Il cantante Marius Bear (I.) ha incontrato il CEO della Basilese Assicurazioni, Michael Müller, a Zurigo. Foto: Joseph Khakshouri
Cosmopolita e spontaneo. Il cantante Marius Bear (I.) ha incontrato il CEO della Basilese Assicurazioni, Michael Müller, a Zurigo. Foto: Joseph Khakshouri
Redazione
3 anni fa
Nato in Appenzello, ha studiato musica a Londra ed è noto per la sua particolarissima voce: Marius Bear è un tipo intelligente, sensibile e con un grande senso dell’umorismo. Ne ha dato prova all’incontro con il CEO della Basilese Assicurazioni, Michael Müller, in occasione del suo concerto in live streaming Baloise Session @home.30 agosto alle 19.00: concerto in live streaming con Marius Bear

Marius, lei viene da Enggenhütten, in Appenzello Interno. Ci descrive questo luogo?
Marius Bear: Enggenhütten è un piccolo borgo con circa cinquanta abitanti, tra Appenzello ed Herisau, un luogo sperduto. Ci ho trascorso una splendida infanzia: mettevamo in scena «Jackass», accendevamo piccoli falò e distruggevamo le balle di fieno dei contadini. Le classiche ragazzate da vita di campagna.
Michael Müller (ride): spero che nulla fosse assicurato da noi...
Bear (ride): ma certo! Tutto assicurato presso la Basilese Assicurazioni, tutto pagato e tutto a posto!

Suo padre ha un negozio di macchine edili. Ha richiesto coraggio abbandonare la tradizione di famiglia appenzellese e diventare musicista?
Bear: la mia famiglia non è per niente «tradizionalista». Mio padre è partito a diciotto anni per girare il mondo, ha lavorato su una nave, si è trasferito in Australia, è tornato solo a trent'anni e ha fondato la sua ditta. Per questo ho anche il passaporto australiano: sono metà svizzero, metà australiano. Quando avevo diciotto anni, ho vissuto sei mesi in Australia, sono andato in diverse scuole di lingua ed ero spesso all'estero. Quindi non posso dire di essere un appenzellese «tradizionalista».

Come si è sviluppata la tua carriera Michael Müller? Sempre lineare o qualche deviazione c’è stata?
Müller: se si guarda solo il CV, è stata piuttosto lineare. Ma ci sono cose che non sono scritte su carta. Come tirocinante sono entrato molto giovane nell’azienda in cui mi trovo ancora oggi. Potevo fare molte cose. Per l’azienda, la crescita professionale dei collaboratori era davvero importante. In parte è andata bene, ma alcune cose non ho potuto farle. Era anche tanto questione di fortuna. Sembra più lineare di quanto non lo sia stata realmente.

Lei è amante della musica. Non ha mai sognato di diventare un musicista o un artista?
Müller: sognare è permesso, no? Mi piace ascoltare musica e da molti anni sono attivo in un’associazione musicale. Ma c’è una bella differenza tra il fare musica per hobby ed essere musicista di professione, come Marius. In questo caso ci vuole molto più talento ed impegno. Tanto di cappello per chi riesce a vivere di musica!

La vita da musicista non è sempre facile, vero Marius?
Bear: il più delle volte quello che vede la gente è la punta dell'iceberg. Io ed il mio manager lavoriamo insieme da tre anni, sette giorni su sette. Spesso pianifichiamo in anticipo un intero semestre. La pandemia però ha rovinato molti programmi. L'anno scorso, grazie allo show televisivo «I Can See Your Voice» ho avuto ottimi feedback in Germania. La gente voleva la mia musica. Il tour in Germania era pronto. Poi è arrivato il coronavirus: è stato un vero peccato.

La pandemia ha colpito anche la Basilese Assicurazioni. Che insegnamenti ne trae?
Müller: molti, abbiamo scoperto cose nuove, ad esempio le videoconferenze; in passato forse avremmo dovuto viaggiare. Abbiamo visto che l’azienda funziona bene anche in una situazione difficile: da un giorno all’altro, più di 3’000 persone hanno dovuto improvvisamente lavorare da casa e lo hanno fatto con molta diligenza! È stata un’ottima lezione.
Bear: è bello quando le strutture resistono anche in una situazione estrema.

Si ha la sensazione che ci siano sempre più situazioni estreme: inondazioni, ondate di calore, tempeste, coronavirus, ecc. Il mondo sembra sull’orlo del precipizio. È motivo di preoccupazione per voi come assicurazione?
Müller: bisogna essere preparati ai cambiamenti, non solo come assicurazione, ma anche come società. Dobbiamo imparare a conviverci e ad adottare un approccio lungimirante. Per un’assicurazione queste situazioni rappresentano però sicuramente anche un’opportunità per essere vicina ai clienti. È il momento della verità.

Come artista non dovrebbe prendere posizione nella sua musica?
Bear: la crisi ha diviso la società. Si va sempre più verso gli estremi, di sinistra e di destra. Come artista voglio unire le persone. Ecco perché politicamente ne resto fuori. Non credo sia un mio compito.

Il 30 agosto si esibirà al concerto in live streaming Session @home, che sarà presentato dalla Basilese Assicurazioni. Che programmi ha per questo concerto?
Bear: sarà emozionante. Non ne vedo l’ora. Abbiamo già fatto qualche streaming e ogni volta è stato fantastico. Invece degli applausi si ricevono messaggi che scoppiettano sullo schermo. La quantità di endorfine rilasciate è quasi la stessa di quando il pubblico applaude.

Müller: anche io non ne vedo l'ora. Con i suoi modi spontanei e la sua voce particolare, Marius regalerà sicuramente un altro momento memorabile alla Baloise Session @home. ZVE

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