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Record di morti in Brasile, proteste contro Bolsonaro
Foto Shutterstock
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Redazione
3 anni fa
Quasi duemila morti in un giorno, 75’000 nuovi contagi e trend in aumento secondo gli esperti: l’epidemia di Covid-19 è fuori controllo in Brasile.

L’allarme è stato lanciato dalle autorità sanitarie locali, dai governatori e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui il Brasile sta affrontando una nuova ondata della pandemia causata dalla variante amazzonica, la P1, tre volte più contagiosa del ceppo scoperto a Wuhan. Il Brasile continua a macinare record negativi: a febbraio si sono contati oltre 30’000 morti e per il terzo mese consecutivo le vittime hanno superato quelle del mese precedente. La media giornaliera dei morti si mantiene sopra quota mille ormai da 42 giorni consecutivi. Il collasso del sistema sanitario in Amazzonia si sta ripetendo ormai in quasi tutto il Paese. Il Brasile, con quasi 260’000 vittime, è il secondo Paese al mondo dopo gli Stati Uniti per numero di decessi e il terzo per numero di contagi, dietro Usa e India.

I governatori corrono ai ripari imponendo nuove restrizioni e il coprifuoco notturno nella speranza di contenere il contagio. Ma sono sempre di più ormai i brasiliani che puntano il dito contro la gestione della pandemia da parte del presidente Jair Bolsonaro, che ha sempre mantenuto un atteggiamento negazionista, rifiutandosi di indossare la mascherina anche quando si concede bagni di folla in mezzo ai suoi sostenitori. Il presidente brasiliano, che ieri è stato sonoramente contestato in molte città del Brasile con i tradizionali panelacos, colpi di pentole alle finestre e sui balconi, e al grido di “Bolsonaro vattene”, non ha mai nascosto la sua idea di far diffondere il contagio tra la popolazione per arrivare all’immunità di gregge. Teoria avversata dagli scienziati, dalla maggioranza dei governatori, in testa quello di San Paolo, Joao Doria, che ha accusato senza mezzi termini Bolsonaro di essere “un irresponsabile” che “si gode l’odore di morte”, e dalle comunità indigene. “Il governo brasiliano è responsabile di uno sterminio, chiediamo aiuto per fermare il genocidio”, ha denunciato Luiz Terena, legale dell’Articolazione dei popoli indigeni del Brasile, al Consiglio per i diritti umani dell’Onu.

La stampa locale accusa Bolsonaro di autoritarismo e sottovalutazione della pandemia ma lui continua a minimizzare, anche di fronte alle notizie provenienti da ogni angolo del Paese di pazienti malati di Covid-19 morti in attesa di trovare un letto nelle terapie intensive. “Non possono darmi la colpa, ci sono Paesi più ricchi del nostro dove muoiono più persone che da noi. Basta lockdown, fanno perdere posti di lavoro”, si è difeso Bolsonaro, che ieri sera, giorno in cui si è registrato il nuovo record di vittime, ha cancellato senza spiegazioni l’annunciato discorso alla nazione sulla pandemia e sulla campagna vaccinale. Secondo GloboNews, alcuni ministri avrebbero consigliato al capo dello Stato di posticipare il messaggio a dopo la firma dell’annunciato contratto d’acquisto di 100 milioni di dosi del vaccino Pfizer-BioNTech e 38 milioni di dosi di Janssen.

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