Estero
Presidenziali Iran, Raisi al 62%
Manifesto elettorale a favore di Raisi. Foto Shutterstock
Manifesto elettorale a favore di Raisi. Foto Shutterstock
Keystone-ats
3 anni fa
I dati parziali indicano la probabile vittoria del candidato fondamentalista, consacrata dall’incontro con l’uscente Rohani. Contro la bassa affluenza al voto si era espresso Khamenei: “la Repubblica islamica si indebolirà”

Secondo i primi dati parziali resi noti dal ministero dell'Interno, Ebrahim Raisi, il candidato ultraconservatore alle presidenziali in Iran, si aggiudica 17,8 milioni di voti, pari al 62%. Altri 3,3 milioni vanno ad un altro conservatore, Mohsen Rezai, 2,4 milioni di voti al moderato Abdolnasser Hemmati e meno di un milione al deputato conservatore Amirhossein Hashemi-Ghazizadeh.

Secondo questi dati sono stati scrutinati finora 28,6 milioni di voti, pari ad un'affluenza del 48,5%. Non è stato precisato quanti sono i voti ancora da scrutinare e quindi quale sarà il dato finale dell'affluenza.

La scarsa affluenza favorisce gli ultraconservatori
Ci si era resi subito conto che il fondamentalista Raisi avesse delle ottime chance di elezione quando la partecipazione al voto si è rivelata scarsa. Nella Repubblica islamica, infatti, le basse percentuali di adesione dell’elettorato tendono a favorire i candidati più conservatori.
Attualmente a capo del giudiziario iraniano, Ebrahim Raisi incarna per i suoi sostenitori la speranza di “un Iran forte”, capace di tenere testa alle potenze occidentali sul tema del nucleare e di sviluppare soluzioni alla cronica crisi economica del Paese, aggravata dalle sanzioni americane.

L’appello di Khamenei
Di fronte ai sondaggi che prevedevano un'astensione di quasi il 60%, la Guida suprema Ali Khamenei si era rivolta alla nazione in un discorso televisivo, avvertendo che se l'affluenza sarà bassa “la Repubblica islamica si indebolirà, il Paese diventerà vulnerabile al terrorismo e i nemici coglieranno l’occasione per interferire negli affari interni ed esercitare pressioni” su Teheran. Attraverso i loro mercenari nel Paese, ha denunciato la Guida, “le potenze sataniche”, prime fra tutte gli Usa, cercano di far boicottare le elezioni e così di “creare una spaccatura tra il popolo e il sistema”.

Rohani incontra Raisi
Pur in assenza di un risultato finale ufficiale, il presidente uscente Hassan Rohani ha già incontrato quello che di fatto sarà il suo successore. Ebrahim Raisi entrerà in carica il 3 agosto.
Rohani, citato dall’agenzia Irna, ha detto di sperare che nei restanti 45 giorni del suo mandato si creerà “una situazione migliore, compresa la revoca delle sanzioni Usa e una riduzione della diffusione del Covid per lasciare una migliore atmosfera al prossimo governo”.

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