Estero
Preoccupano le condizioni della regina Elisabetta
Immagine Shutterstock
Immagine Shutterstock
Redazione
2 anni fa
I medici le hanno imposto riposo per qualche giorno e le hanno raccomandato categoricamente di rinunciare ad una visita in Irlanda del Nord

C’è preoccupazione nel Regno Unito per le condizioni della 95enne regina Elisabetta, roccia della nazione che quasi si rifiuta d’invecchiare e che tuttavia da qualche tempo pare mostrare qualche segno inedito d’affaticamento nel pur irriducibile svolgimento dei suoi doveri.

A riposo
La sovrana, classe 1926, è da oggi a riposo “per qualche giorno” su ordine dei medici di corte, che le hanno raccomandato categoricamente di rinunciare ad una visita in Irlanda del Nord, dove avrebbe dovuto fra l’altro formalizzare la concessione dello status di municipalità reale a uno dei due soli villaggi della più turbolenta fra le nazioni del Regno segnati dal riconoscimento di questo speciale rapporto unitario con la corona. La sovrana dei record, ha puntualizzato Buckingham Palace in un comunicato, “ha accettato con riluttanza” di piegarsi al consiglio dei medici: “È in buono spirito”, ha rassicurato, solo “dispiaciuta di non poter visitare” l’Ulster. Stando alle stringate informazioni fatte trapelare dalla casa reale, la decisione sembra essere in effetti di pura cautela, non legata a malesseri di sorta o a minacce dirette della pandemia da Covid: infezione che in passato ha già costretto Sua Maestà - frattanto pluri-vaccinata - a rimanere isolata precauzionalmente per oltre un anno fuori Londra nel castello di Windsor, fra il marzo 2020 e l’aprile 2021, prima di riprendere la routine degli impegni pubblici, ad iniziare dalla dolorosissima occasione dei funerali dell’amato principe consorte Filippo, morto quasi centenario 6 mesi fa dopo 73 anni di matrimonio. Di certo non si può escludere d’altronde che il rimbalzo di contagi alimentati dal coronavirus sull’isola abbia contribuito almeno indirettamente a suggerire agli specialisti d’imporre una pausa alla regina: restia come i suoi sudditi a indossare la mascherina in pubblico. In un contesto nel quale Elisabetta aveva ripreso ad allineare nelle ultime settimane impegni su impegni di buona lena, sebbene mostrando qualche crepa nella tradizionale immagine da highlander: sempre lucida, volitiva e complessivamente in buona forma, data l’anagrafe, ma con la necessità di dover ad esempio ricorrere di recente a un insolito bastone per appoggiarsi negli spostamenti a piedi su percorsi un po’ più sconnessi.

Sempre in viaggio

Défaillances minime, tutto sommato, che non le hanno impedito dopo l’estate di moltiplicare le uscite e i viaggi per partecipare a commemorazioni, incontri all’inaugurazione dei Parlamenti locali di Scozia e Galles a Edimburgo e Cardiff, di farsi vedere ancora ieri in videoconferenza a un riunione sugli investimenti per la politica verde del governo di Boris Johnson o a un ricevimento di ambasciatori stranieri. Ma che alla fine hanno indotto i dottori a dire basta. Se non altro per preservare la matriarca del Paese in vista di una stagione sulla carta ancor più impegnativa del prossimo futuro: con l’annunciata presenza assieme all’erede al trono Carlo e al secondo in linea di successione William alla CoP26, cruciale conferenza internazionale sulla lotta ai cambiamenti climatici, in agenda sotto la presidenza britannica a Glasgow dal 31 ottobre, cui i Windsor mostrano di tenere moltissimo in chiave ambientalista a dispetto del probabile forfait di non pochi leader esteri di spicco; e con i successivi preparativi del Giubileo di Platino, 70esimo anniversario dell’incoronazione che cade nel 2022.

Impegni a cui l’indomita figlia di Giorgio VI non intende assolutamente mancare, se potrà. Convinta del resto - come ha fatto sapere giusto ieri lasciando diffondere la risposta (un secco “no, grazie”) recapitata in agosto alla rivista The Oldie che avrebbe voluto improvvidamente ‘omaggiarla’ con il discutibile riconoscimento di ‘Vecchietta dell’Anno’ - di non ritenersi ancora adatta a “soddisfare i criteri pertinenti all’assegnazione” d’un premio dedicato alla terza età. Perché, nelle sue parole, “vecchi si diventa solo quando vecchi ci si sente”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata