Da fine settembre il Giappone ha finalmente rimosso lo Stato di emergenza nel Paese, per la prima volta dopo sei mesi. I cittadini nipponici hanno quindi potuto festeggiare la fine di molte restrizioni per bar e ristoranti, come l’interdizione della vendita di alcolici. Questo ha voluto significare, riportano i media del Sol Levante, un aumento generale della clientela, anche se una certa paura permane. Lo testimonia l’iniziativa di un albergo di Tokoyo, lo Hoshinoya resort, che ha iniziato a offrire quelli che vengono chiamate “cene chochin”, dal nome della tradizionale lanterna giapponese, che è stata reinventata per l’occasione per “inglobare” i commensali e creare una barriera trasparente contro il coronavirus.

L’iniziativa è iniziata il 13 ottobre e, stando al comunicato dell’albergo, è destinata ad offrire una protezione extra per tutti coloro che desiderano mangiare in compagnia ma senza mascherina o altri dispositivi di protezione. Ogni lanterna ha incorporata una lampadina che “che illumina dolcemente il viso e il cibo della persona all’interno”, e ha un diametro di 75 cm e un’altezza di un metro e due centimetri. Stando al sito dell’hotel, le lanterne sono pensate appositamente per cene aziendali o di famiglia e possono ospitare addirittura - su riservazione - “pazienti ambulatoriali”. Il costo è di ben 30’000 yen (242 franchi) per il noleggio dello spazio, cui si aggiungono 21’780 yen per persona (176 franchi) per il menu predefinito.

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