Estero
La variante Delta è dominante in Europa
Foto CdT/Zocchetti
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Keystone-ats
3 anni fa
Il cambio al vertice delle mutazioni del SARS-CoV-2 che circolano nel Vecchio continente è accompagnato da un aumento di contagi e ricoveri, in particolare in Spagna

La variante Delta è ormai il ceppo dominante nel continente europeo. A certificarlo sono il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), lanciando un nuovo appello a vaccinarsi e confermando timori divenuti sempre più concreti di fronte all'impennata dei contagi che va avanti da settimane. A cominciare dalla Spagna, dove in 7 giorni l'occupazione delle terapie intensive è passata dal 9,18% al 13,52%, mentre quella nei reparti generici dal 3,91% al 6,37%.

Raggiunta anche la “sigillata” Oceania

La Delta spinge i Paesi a correre ai ripari, e anche Bruxelles si muove, annunciando la prima riunione del Gruppo di esperti Ue sulle varianti che lavorerà per proporre possibili contromisure. La corsa di Delta continua anche nel resto del mondo, come a Sydney, dove i contagi sono diventati una “emergenza nazionale” dopo che il lockdown non è riuscito finora a fermarne l'avanzata. Con la Nuova Zelanda che blocca la 'bolla dei viaggi' con il Paese.
L'Indonesia, intanto, continua a macinare drammatici record, con 1.566 morti per Covid in 24 ore, mentre le Filippine hanno ordinato un nuovo lockdown per milioni di bambini del Paese.

Delta dominante nei prossimi mesi
La tendenza europea sembra confermare la previsione dell'Oms secondo cui il numero di contagiati nel mondo raggiungerà i 200 milioni nelle prossime tre settimane a causa delle nuove varianti. “Sulla base delle tendenze attuali, la variante Delta sarà il ceppo dominante a livello globale nei prossimi mesi ed è già stata identificata in quasi tutti i paesi europei”, hanno sottolineato oggi l’Oms Europa e l’Ecdc.

Aumentano contagi e ricoveri, nel Regno Unito casi però in calo
Mentre il Regno Unito registra un calo per il terzo giorno consecutivo delle infezioni, oggi poco più di 36 mila, in Belgio, tra il 13 e il 19 luglio c'è stato un aumento dei contagi rilevati (+19%) e dei ricoveri in ospedale (+31%). La Francia ha registrato oggi oltre 21 mila contagi, mentre la Germania ha vissuto nelle ultime settimane una rapida impennata dei casi, e ha inserito la Spagna e l'Olanda tra le zone ad alta incidenza coronavirus: i viaggiatori non vaccinati o non guariti in arrivo da quei paesi dovranno restare in quarantena.

La Spagna torna a chiudersi
E in Spagna, la quinta grande ondata della pandemia sferza la regione di Madrid, dove i contagi sono saliti dell'82% nell'ultima settimana, con oltre il 90% dei nuovi casi provocati da Delta. Gran parte delle infezioni è tra i giovani, ma la regione per il momento non ha annunciato nuove misure, al contrario delle Baleari, la Catalogna, la Comunità Valenciana e ora anche Navarra e Galizia, tornate a chiudere per l'aumento dei positivi, anche con il coprifuoco.

Ue e Oms provano a rispondere
“Le infezioni della variante Delta sono in aumento in tutta Europa, e il nuovo gruppo di esperti di varianti ci aiuterà a identificarle meglio e ci guideranno nel nostro lavoro per sviluppare contromisure. Aspetto le loro raccomandazioni”, ha detto la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides annunciando la prima riunione del Gruppo di esperti Ue sulle varianti, chiamato a dare pareri sulla classificazione dei nuovi ceppi e sull’eventuale necessità di adattare i vaccini esistenti. Il Gruppo proporrà inoltre i criteri di selezione per un elenco di 10 trattamenti promettenti contro il Covid-19.

La speranza è tutta riposta nei vaccini, come sottolineato da Oms e Ecdc, che hanno sollecitato i gruppi prioritari, come gli anziani, le persone con malattie croniche e gli operatori sanitari, a fare il ciclo completo di immunizzazione. “I dati mostrano chiaramente che ricevere una serie completa di vaccinazioni riduce significativamente il rischio di malattie gravi e di morte”, ha ribadito Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’Oms Europa. “Quando chiamati a farlo, le persone dovrebbero vaccinarsi”.

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