“Non possiamo accettare che la Svizzera consideri gli italiani degli appestati, e la Croazia vada su questa strada. Non possiamo essere considerati il lebbrosario d’Europa solo perché in Italia il virus è arrivato prima che in altri paesi europei”. È duro il j’accuse del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia che ha ribadito ancora una volta con forza il suo no “ai corridoi turistici”.
“Il problema è che ormai siamo ai tempi supplementari, di corridoi turistici se ne parla da settimana, e non è stato fatto nulla: è necessario che si muova la nostra diplomazia, il ministero degli esteri si deve far sentire e ci deve essere una regia Europa che finora è mancata: mi rifiuto di pensare che si possa pensare ad aperture a macchia di leopardo in Europa: è scandaloso”, ha concluso.
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