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La Lituania cambia per non chiudere
Foto Shutterstock
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Redazione
4 anni fa
Vilnius ha messo il limite per i paesi a rischio a 25 casi ogni 100mila abitanti, ora rischia di chiudere quasi a tutta Europa e cambia rotta

Non è una meta estiva per eccellenza, però chi aveva in programma un viaggio a Vilnius ha passato gli ultimi giorni con il fiato sospeso. Infatti la Lituania ha una delle norme più rigide alla frontiera per contrastare il coronavirus. Tutti i paesi che hanno più di 25 casi ogni 100mila abitanti nelle ultime due settimane sono tagliati fuori, l’ingresso nel paese è vietato. Per dare un’idea, la Svizzera ha posto il limite a 60 e, anche in quel caso, ai viaggiatori è solo prescritta la quarantena.

La lista rossa

Una settimana fa il governo di Vilnius ha pubblicato l’ultima lista valida. Divieto d’ingresso per i cittadini di Lussemburgo, Romania, Spagna, Belgio, Bulgaria, Malta, Svezia, Cechia, Olanda, Portogallo e Islanda. La Svizzera, invece, per un pelo ne è rimasta fuori. Con 24,6 casi ogni 100mila abitanti è finita nella lista arancione, che impone la quarantena di 14 giorni all’ingresso. Ma ieri le autorità avrebbero dovuto pubblicare l’elenco aggiornato.

La retromarcia

La Lituania era pronta a chiudere ai cittadini svizzeri, il nostro paese infatti nelle ultime due settimane ha mostrato un’incidenza di 26,3, sopra il limite imposto dal governo locale. Ma nel pomeriggio è arrivata una retromarcia improvvisa. Non perché tra i nuovi divieti era inclusa anche la Svizzera, ma perché sarebbe stata tagliata fuori buona parte dell’Europa. “Secondo gli indicatori epidemiologici”, ha comunicato ieri il Governo, “un grande numero di membri dell’Unione europea sarebbero inclusi nella lista dei paesi più colpiti dall’infezione da coronavirus. Il Governo ha deciso di riunirsi lunedì per decidere delle modifiche alla risoluzione”.

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