Estero
Johnson frena Trump, “non riammettiamo Putin nel G7”
Keystone-ats
4 anni fa
Il premier canadese Trudeau. “La Russia era stata esclusa per aver invaso la Crimea e per il suo mancato rispetto delle leggi e delle norme internazionali”

Rischia di cadere nel vuoto la proposta del presidente statunitense Donald Trump di invitare il presidente russo Vladimir Putin al prossimo vertice G7. A opporsi, questa volta, è uno degli alleati più potenti di Trump, il premier britannico Boris Johnson. Mosca, da parte sua, ha reagito con cortese diffidenza.

Annunciata ieri, l’ipotesi della Casa Bianca prevede di allargare la riunione - rinviata a dopo l’estate causa emergenza coronavirus - ai leader di Russia, India, Corea del Sud e Australia, con la malcelata speranza di far barriera alla Cina. Tuttavia, finora l’unica reazione entusiasta è rimbalzata da Canberra.

L’idea di Trump è stata bocciata anche dal premier canadese Justin Trudeau. “La Russia era stata esclusa dal G7 dopo aver invaso la Crimea diversi anni fa e il suo continuo e ostentato mancato rispetto delle leggi e delle norme internazionali è il motivo per cui resta fuori dal G7 e continuerà a restarci”, ha detto in una conferenza stampa. “Il G7 è sempre stato un luogo per conversazioni franche con alleati e amici che condividono molte cose. Questo è certamente ciò che spero di continuare a vedere”, ha aggiunto.

A Downing Street, un portavoce del premier britannico ha tenuto invece a mettere i puntini sulle i: interpellato nel briefing quotidiano che segue la riunione del consiglio di gabinetto di Sua Maestà, ha fatto sapere che BoJo sta valutando la scelta di Trump in “stretto contatto” con lui. Ma non senza sottolineare, a scanso di equivoci, che se l’eventuale invito di leader “non membri” è una consuetudine ed è prerogativa di Trump, in quanto presidente di turno, la riammissione formale russa e la rinascita d’un G8 andrebbe “approvata all’unanimità”. Ed è considerata prematura da Londra.

Premier britannico poco favorevole
Negli scorsi giorni Johnson si era detto pronto ad accettare anche l’idea iniziale del presidente Usa di un G7 immediato entro giugno. Il vertice in programma è tuttavia stato rinviato dal forfait della cancelliera tedesca Angela Merkel. Mentre per la questione russa, il premier britannico sembra meno favorevole.

La Russia, ricorda per bocca del portavoce, fu esclusa dal club dei 7 in seguito “all’annessione della Crimea” e al conflitto in Ucraina; e il governo Tory britannico “non è disposto a sostenerne la riammissione a meno che non fermi le sue attività aggressive e destabilizzanti per la sicurezza dei cittadini del Regno Unito e dei nostri alleati”.

Parole che riflettono lo stato comatoso dei rapporti bilaterali, precipitati nell’abisso di una nuova Guerra Fredda dopo il tentativo di avvelenamento nervino dell’ex spia doppiogiochista Serghiei Skripal a Salisbury imputato due anni fa dai britannici all’intelligence militare moscovita (Gru). E confermano un atteggiamento tuttora chiuso al dialogo col Cremlino, al di là della timida telefonata fatta da Johnson a Putin in occasione del recente anniversario della vittoria contro il nazifascismo nella Seconda guerra mondiale, gloria di entrambi i Paesi, rispetto ai toni di altri partner occidentali: come l’Italia o soprattutto la Francia del presidente Emmanuel Macron.

Mosca rimane cauta
A Mosca, del resto, il compiacimento per la strizzata d’occhio di Trump è appannato dal sospetto di un’operazione strumentale: troppo anti-Pechino, all’apparenza, per gli interessi tattici se non strategici della Russia. “Il presidente Vladimir Putin è un sostenitore del dialogo in tutte le direzioni, ma in questo caso, per rispondere a una simile iniziativa, è necessario ottenere informazioni di cui finora purtroppo non disponiamo”, si è limitato a commentare per ora il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, trincerandosi dietro una scettica coltre di cautela. “Non conosciamo ancora i dettagli della proposta, non sappiamo se sia un’iniziativa ufficiale”, ha proseguito Peskov, in vena più di interrogativi dubbiosi che di gratitudine: “Si è parlato di un invito alla Russia e a un certo numero di altri Paesi. Ma in che veste? Con quale ordine del giorno? Quale composizione?”. In attesa di risposte, lo scacchista Putin - che del G7/G8 ha già suonato le campane a morto - difficilmente si smuoverà dal suo arrocco.

Colloquio Trump-Putin
Oggi Trump e Putin hanno discusso dell’idea del presidente americano di invitare la Russia al prossimo summit del G7, della situazione nel mercato del petrolio alla luce dell’accordo Opec+ che “sta portando a una graduale ripresa della domanda di greggio e alla stabilizzazione dei prezzi” nonché “delle misure adottate” in Russia e negli Usa “per contrastare il coronavirus”, ha reso noto in serata l’ufficio stampa del Cremlino, riportato dall’agenzia Interfax, riferendo di una conversazione telefonica tra i leader di Mosca e Washington.
“Donald Trump - riporta il Cremlino - ha informato” Putin “della sua idea di svolgere il summit del G7 e possibilmente invitare i leader di Russia, Australia, India e Corea del Sud”. Secondo la presidenza russa, inoltre, “è stata sottolineata l’importanza di intensificare il dialogo russo-americano nella stabilità strategica e le misure per costruire fiducia nel settore militare”.

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