Estero
Impianti sciistici, l’Italia valuta di chiudere il confine
Foto Fotopedrazzini.ch
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Marco Jäggli
3 anni fa
Questa è una delle opzioni al vaglio, discussa ieri dalle Regioni, che potrebbe entrare in vigore nel prossimo Dpcm del 4 dicembre. Oggi la decisione del Governo

Il braccio di ferro tra Svizzera e Italia sugli impianti sciistici sta ormai tenendo banco da una settimana, con il Bel Paese spaventato dalla possibilità che cittadini italiani si rechino da noi per approfittare dell’apertura delle piste. Una delle soluzioni sul tavolo è quella della chiusura della frontiera con la Confederazione, dopo che in settimana si era già discusso di una misura simile per l’Austria. “Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria”, ha dichiarato infatti ieri sera il Presidente della Liguria Giovanni Toti al termine della Conferenza delle Regioni, nel quale si è discusso le possibili proposte da proporre Governo italiano oggi quando incontreranno il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, quello della Salute, Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.

Le Regioni alpine chiedono concessioni alle misure sullo sci
Non si è discusso solo di confini però: le regioni alpine infatti hanno proposto di poter accordare il permesso di utilizzare gli impianti di risalita agli ospiti di alberghi o delle seconde case, il tutto per evitare da un lato il tracollo del settore, dall’altro il pendolarismo. Soluzioni che secondo le regioni promotrici permetterà un’implementazione graduale delle misure di sicurezza, con maggior controllo sull’afflusso di sciatori. Soprattutto perché nelle regioni interessate resterebbero comunque attive le limitazioni in vigore per la vita notturna e la ristorazione, ambienti che rappresentano il vero timore delle autorità. Non sono mancate tuttavia posizioni diverse sulla vicenda: la Valle d’Aosta ad esempio ha deciso di riaprire i negozi di prossimità, nonostante sia zona rossa, mentr eil governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha affermato di considerare “diabolico” ripetere l’errore dell’estate, dove il senso di “liberi tutti” percepito dalla popolazione ha generato poi la seconda ondata della pandemia.

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