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Dopo lo scontro con Twitter, Trump minaccia i social network
Foto Shutterstock
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Marco Jäggli
4 anni fa
Il Presidente americano potrebbe firmare “nelle prossime ore” una stretta contro i social media

Dopo la polemica di ieri con Twitter, ora Donald Trump potrebbe firmare, “nelle prossime ore”, un decreto contenente una stretta sui social media. Lo sostiene la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnay, che non ho però rivelato altri dettagli in merito. La notizia arriva appunto dopo che nella giornata di ieri il Presidente americano aveva accusato i social network di reprimere le voci dei politici repubblicani, minacciando addirittura una chiusura dei media interessati. Oggi in mattinata inoltre Trump ha pubblicato un ulteriore tweet, in cui ha dichiarato: “Big Tech (le aziende del settore tecnologico, ndr) sta facendo tutto quanto in suo potere per censurare in anticipo le elezioni 2020. (...) Ci hanno provato nel 2016, hanno perso e ora stanno assolutamente impazzendo. Restate collegati!”.

Lo scontro con Twitter
Nella giornata di ieri Twitter, per la prima volta nella storia, aveva risposto direttamente a un tweet del Presidente, bollando la sua posizione sul voto via posta (che, a suo dire, favorirebbe i brogli elettorali) come “non basata sui fatti” e fornendo agli utenti le posizioni alternative di CNN e Washington Post. Donald Trump non aveva preso bene questa misura, accusando Twitter di voler manipolare le elezioni, di diffondere “fake news” tramite media ostili oltre a sopprimere la libertà di espressione.

Possibili conseguenze
Ieri alcuni senatori repubblicani avevano ventilato la possibilità di revocare la protezione sulla responsabilità dei contenuti degli utenti, uno scudo legale che la Silicon Valley difende da sempre con i denti. Se questa protezione fosse sopressa infatti, i social network dovrebbero assumersi una responsabilità almeno parziale per quanto pubblicato dai propri utenti, rendendo necessario un controllo capillare di quanto pubblicato per evitare azioni legali.

L’invito alla calma di Zuckerberg
Il patron di Facebook, Mark Zuckerberg, non coinvolto direttamente nella querelle ma interessato da una possibile ritorsione di Washington, ha però invitato alla calma manifestando la sua opposizione a un’eventuale stretta: “Bisogna prima capire che cosa intenda fare, tuttavia, in linea generale, non mi sembra una giusta reazione da parte del governo censurare una piattaforma perchè si è preoccupati della censura”

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