Estero
Boris Johnson continua a cercare l’immunità di gregge
Foto di  UK Government - Prime Minister’s Office
Foto di UK Government - Prime Minister’s Office
Keystone-ats
3 anni fa
Il premier britannico sembra intenzionato ad infettare il maggior numero di persone possibile, andando contro le raccomandazioni dei virologi

Infettare il maggior numero possibile di persone per raggiungere l’immunità di gregge entro l’inverno. Sarebbe questo l’obiettivo del premier britannico Boris Johnson, che per questo avrebbe riaperto completamente il Paese nonostante gli appelli dei virologi e i contagi in aumento.

La grave accusa, scrive il Guardian, è stata lanciata dal professor Robert West, uno degli scienziati del Sage, il pool di esperti che consiglia il governo britannico sulla gestione della pandemia di Covid.

“Quello a cui stiamo assistendo è una decisione del governo di far contagiare quante più persone possibile, il più rapidamente possibile, ma usando la retorica della cautela così da scaricare la colpa sulla popolazione“, ha accusato il professor West, psicologo della salute all’University College di Londra commentando la fine di tutte le restrizioni anti coronavirus decisa da Johnson a partire da lunedì scorso.

“Sembra che per il governo il capitale politico che guadagnerà da un approccio del genere valga il danno alla salute e ai servizi sanitari che causerà“, ha insistito West, spiegando che i ministri ritengono che la strategia sia ora sostenibile, a differenza dello scorso anno, grazie alla campagna vaccinale di massa. La soglia per l’immunità di gregge con la variante Delta non è chiara, ma gli scienziati stimano che la trasmissione avrebbe bisogno di essere bloccata in circa l’85% della popolazione.

Tra le restrizioni rimosse dal premier britannico, il distanziamento sociale, lo smart-working e le mascherine. La mossa ha però provocato una raffica di ordinanze regionali per mantenere l’uso delle mascherine sui trasporti pubblici come metro, bus, treni e il tram della Manchester Metrolink. Il cambiamento delle regole inoltre ha portato alcuni club ad aprire a mezzanotte, consentendo l’affollamento nei bar e sulle piste da ballo in tutta la Gran Bretagna.

“Abbandonando tutte le precauzioni e consentendo alle infezioni di aumentare non solo si rischiano ulteriori restrizioni in futuro, ma si condannano migliaia di persone a malattie a lungo termine, provocando un’enorme pressione sul servizio sanitario nazionale. Questa strategia di Johnson è assolutamente avventata“, ha attaccato anche il ministro ombra laburista della Salute, Jonathan Ashworth.

I dati dell’ufficio di Statistica mostrano che il coronavirus in Inghilterra è ora in gran parte un’infezione tra i giovani. I casi tra gli 11 e i 16 anni sono quasi quattro volte più comuni e tra i 16 e i 24 anni quasi sei volte di più rispetto a quelli tra i 50 e i 69enni.

Alle accuse dello scienziato West ha risposto un portavoce del governo: “L’immunità di gregge non ha mai fatto parte della nostra strategia contro la pandemia. Il nostro approccio è sempre stato quello di proteggere il servizio sanitario e l’assistenza sociale, salvare vite umane e garantire che il maggior numero possibile di persone venga vaccinato mentre impariamo a convivere con il Covid“, ha tagliato corto.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata