Economia
“La ripresa? Dipende tutto dal vaccino”
Redazione
3 anni fa
Sergio Ermotti sulle prospettive economiche e il ruolo giocato dalle banche nella trasmissione degli interventi governativi

Sergio Ermotti era in Ticino ieri in occasione di un importante anniversario, i primi 100 anni della banca a Locarno e Lugano. Teleticino ne ha approfittato per parlare con lui delle prospettive economiche in un momento in cui la Svizzera è nel pieno della seconda ondata. “Tutto dipende da quando verrà scoperto il vaccino e quando verrà messo in distribuzione” spiega il Ceo ticinese. “Nel migliore dei casi succederà nel secondo trimestre dell’anno prossimo. In quel caso vedremmo uno spunto di ripresa economica probabilmente nella seconda parte del 2021. Ma dobbiamo ricordarci che ci sono delle sfide aperte macro-economiche e geopolitiche nel mondo. Se dovessero esserci ritardi nel vaccino, le cose potrebbero andare a impattare la ripresa nel 2022”. Attualmente si parla spesso di un secondo lockdown, ma per Ermotti sarebbe difficilmente sopportabile. “Sarebbe un colpo molto duro per l’economia, ma anche soprattutto dal punto di vista psicologico. Oggi si deve dare più importanza alla disciplina degli individui per evitare che si debba arrivare a delle misure così estreme, che costeranno non solo dal punto di vista economico ma anche della psiche di tutti noi”.

Dalle banche un aiuto alla crisi
Durante la prima ondata una boccata d’ossigeno per le imprese è stata la concessione di crediti Covid-19. Un’opportunità sfruttata da molte imprese in Ticino: ne hanno beneficiato 12’110 aziende per un importo pari a 1,3 miliardi di franchi. Crediti per cui le banche, come UBS, hanno lavorato di più. Per essere più efficienti durante la frase di crisi, la banca ha infatti lavorato anche nel fine settimana per permettere alle aziende di avere i soldi sul conto lunedì, ha spiegato Ermotti. “Le banche hanno giocato un ruolo importante come meccanismo di trasmissione degli interventi governativi. La Svizzera in particolare si è contraddistinta per l’efficacia, l’efficienza e la pragmaticità con cui sono stati fatti questi interventi. Le banche in generale hanno messo in campo linee di credito di liquidità per l’economia che sono andate al di là dell’intervento del governo. Questa volta le banche non sono state la causa del problema, ma sono state una parte fondamentale della soluzione. Siamo soddisfatti di aver mostrare la solidità del settore finanziario in questi momenti”.

Ma come si spiega che, quando la maggior parte dei settori economici soffre, Ubs ha chiuso un trimestre in crescita e ben oltre le stime? “Abbiamo una diversificazione di attività importante, anche per aree geografiche. Abbiamo avuto grossi impulsi dagli USA e dall’Asia. Inoltre negli anni abbiamo gestito i rischi e oggi vediamo i frutti”.

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