Economia
Credit Suisse, cadono le prime teste
Foto Shutterstock
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Keystone-ats
3 anni fa
Lasciano i posti il numero uno dell’investment banking Brian Chin e la Chief Risk and Compliance Officer Lara Warner

Credit Suisse, sulla scia degli scandali che hanno colpito l’istituto bancario nelle scorse settimane, prospetta una perdita di 900 milioni di franchi nel primo trimestre del 2021. A pagarne le prime conseguenze sono il numero uno dell’investment banking Brian Chin e la “Chief Risk and Compliance Officer” Lara Warner, che lasciano i loro rispettivi ruoli.

Il primo verrà sostituito da Christian Meissner, mentre la seconda da Joachim Oechslin, che assume l’incarico ad interim, ha indicato oggi in una nota il numero due bancario elvetico. Alla base della decisione del gruppo ci sono il caso Greensill, la fallita società finanziaria britannica, ma soprattutto la débâcle del fondo americano Archegos Capital Management. Quest’ultimo, emerso la scorsa settimana, non viene tuttavia mai citato espressamente dalla banca. Warner e Chin erano direttamente coinvolti negli scandali.

Perdita di 900 milioni
Credit Suisse ha inoltre annunciato che si aspetta di registrare una perdita ante imposte di 900 milioni di franchi nel primo trimestre. Ciò include un onere di 4,4 miliardi legati al fallimento dell’hedge fund statunitense. I passi falsi delle ultime settimane avranno conseguenze anche per gli altri alti dirigenti della banca: ci sarà un taglio dei bonus e inoltre il discarico del Consiglio di Amministrazione non sarà all’ordine del giorno dell’Assemblea generale. Il presidente del cda, Urs Rohner, dovrà rinunciare a un compenso - noto come “Chair fee” - pari a 1,5 milioni di franchi.

Credit Suisse ha pure modificato la proposta di dividendo, che passa così da un dividendo di 10 centesimi invece dei 29,17 centesimi originariamente previsti. Per quanto riguarda le dimissioni dei membri del Consiglio d’amministrazione e della Direzione generale, il cda ritira la sua proposta in vista dell’Assemblea generale, ritenendo che “sia nell’interesse degli azionisti prendere in considerazione questa proposta quando le indagini interne sui recenti sviluppi saranno concluse e i risultati comunicati”, ha indicato Credit Suisse.

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