Economia
BNS, altolà agli appetiti del mondo politico
Immagine CdT
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Keystone-ats
2 anni fa
L’istituto sottolinea come cambiare la prassi attuale in relazione all’utilizzo dei suoi miliardi di utili e riserve “comporterebbe pericoli finanziari”

Altolà della Banca nazionale svizzera (BNS) agli appetiti del mondo politico in relazione all’utilizzo dei suoi miliardi di utili e di riserve: cambiare la prassi attuale comporterebbe pericoli finanziari e metterebbe gravemente a rischio il corretto adempimento dei compiti dell’istituto, sostiene Barbara Janom Steiner, presidente del consiglio di banca, l’organo che è in pratica il consiglio di amministrazione e di cui fa parte anche il consigliere di stato ticinese Christian Vitta.

Proposte moltiplicate
“Si moltiplicano le proposte e, con crescente frequenza, anche le pretese su come e per quali scopi debbano essere impiegati gli attivi o l’utile della BNS”, ha affermato l’ex consigliera di stato grigionese durante l’assemblea generale odierna della BNS, stando al testo scritto del suo discorso. “Chiaramente, alla fantasia non c’è limite. Tuttavia, dare seguito a queste richieste non sarebbe affatto una buona idea”. Questo perché - primo argomento addotto dalla 59enne - “ i mezzi a disposizione per la distribuzione dell’utile sono sovrastimati”. “Molti ravvisano nella forte espansione del bilancio della BNS negli ultimi anni un margine di manovra per ulteriori distribuzioni, trascurando ampiamente il fatto che soltanto una quota relativamente esigua di esso è costituita da capitale proprio e che quest’ultimo è solo parzialmente disponibile per le distribuzioni”, afferma la giurista con studi universitari a Zurigo e San Gallo.

Soldi per garantire pagamenti costanti
La riserva per future ripartizioni, da cui dipendono le elargizioni per Confederazione e Cantoni, ammonta attualmente a 102 miliardi di franchi. A prima vista - ammette Janom Steiner - può sembrare un importo molto elevato, considerata la distribuzione annuale massima di 6 miliardi di franchi. Va però considerato che questo denaro serve per garantire pagamenti costanti nel tempo. “Sappiamo tutti che un ribasso delle quotazioni azionarie, un aumento dei tassi di interesse e un rafforzamento del franco possono verificarsi contemporaneamente, e non solo per brevi periodi”. Il primo trimestre 2022 - chiusosi con una perdita di quasi 33 miliardi di franchi - “mostra quanto è importante avere sempre presente questo fattore”.

“Rischio di politicizzazione del mandato”

Secondo l’ex esponente di UDC (prima) e PBD (dopo) inoltre “l’imposizione di un vincolo di destinazione dell’utile distribuito della Banca nazionale si tradurrebbe in una politicizzazione del suo mandato”. Oltre a garantire la stabilità dei prezzi, la BNS dovrebbe sempre anche perseguire un utile, derogando quindi a quanto previsto dalla legge. “I conflitti di interesse sarebbero inevitabili”. “La BNS perderebbe i margini di libertà necessari all’adempimento del suo mandato e con essi l’indipendenza nella conduzione della politica monetaria: sarebbe pericolosissimo”, sottolinea l’esperta engadinese. Riguardo ad altre richieste - per esempio relative alla lotta al cambiamento climatico - non è inoltre a suo avviso considerato che il contributo della Banca nazionale viene spesso ampiamente sopravvalutato. “Signore e signori, vi sono problematiche e sfide che spettano alla politica, e che la politica deve risolvere da sola, senza cedere alla tentazione di mettere mano alle casse della Banca nazionale, per quanto ciò possa sembrare semplice e comodo”, ha concluso Janom Steiner.

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