USAM
Regazzi: "pronti a dei compromessi nel rapporto con l'Ue"
©Gabriele Putzu
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Redazione
16 giorni fa
Il Consigliere agli stati, che presumibilmente sarà rieletto per altri due anni alla testa dell'USAM, ha spiegato le posizioni dell'associazione nei rapporti con Bruxelles

In vista della sua rielezione alla presidenza dell'Unione Svizzera Arti e Mestieri (USAM) Fabio Regazzi ha affermato, in una delle diverse interviste concesse, l'importanza degli accordi con l'Ue per le piccole e medie imprese. Ciò vale "anche se rimangono dei punti critici nel dossier con l'Ue". Come specificato da Le Matin, si tratta di un importante cambio di posizione rispetto alla precedente opposizione netta dell'associazione quanto ad un accordo con Bruxelles. 

"40% delle PMI lavora nell'export"

Regazzi crede nell'approccio a pacchetto del Consiglio federale, che è "sicuramente impostato meglio del precedente fallito accordo quadro", come affermato al Cdt. Secondo il Consigliere agli stati ci si "dimentica troppo spesso che, oltre alle grande imprese, circa il 40% delle PMI lavora nell'export. Se noi lasciamo che i vecchi accordi con l'Ue s'indeboliscano, invece che rinnovarli, le esportazioni con l'Ue saranno sempre più complicate". Regazzi non nega di preoccuparsi per ciò che concerne una mancanza di mano d'opera nel nostro paese, d'altro canto. 

Dumping salariale "da evitare ad ogni costo"

Fabio Regazzi confida che la sua associazione accetti il nuovo pacchetto d'accordi negoziato tra Berna e Bruxelles, e che "le possibilità d'ottenere dei nuovi trattati europei sono intatte". Ma ammette che numerose PMI sono preoccupate dall'idea di vedere delle imprese straniere praticare il dumping salariale in Svizzera una volta che i nuovi accordi saranno firmati: "vogliamo evitarlo ad ogni costo. L'USAM darà il suo benestare unicamente se la protezione dei salari è garantita al 100%. Tra gli altri punti criticati fino a qui dall'USAM, c'è il ruolo della Corte di giustizia europea nel regolamento delle dispute tra Svizzera e Ue. Per l'associazione, ormai "non ci sono più obiezioni di principio su questi punti". 

Le critiche ai sindacati

Se da una parte l'associazione mantello si dice pronta a fare dei compromessi, dall'altra si critica l'azione dei sindacati, "che stanno sfruttando l'occasione per conseguire obiettivi interni che esulano dal trattato con Bruxelles, come i salari minimi nazionali". Ciò non sarebbe giustificato, viste le regole sulla protezione del mercato del lavoro già "sufficienti ed adeguate".