Ticino
Una gara di sveglie per "scuotere la giustizia ticinese dal suo torpore"
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
un mese fa
La dimostrazione organizzata dal collettivo T'aspetto fuori per giovedì 4 aprile prevede di depositare delle sveglie al pretorio di Lugano: "La giustizia ticinese sembra la bella addormentata nel bosco".

Portate tutti una sveglia per risvegliare la giustizia ticinese dal suo torpore”. È l’invito lanciato dal collettivo T’aspetto fuori per la mobilitazione di giovedì 4 aprile. Il programma prevede il ritrovo in Piazza Riforma a Lugano alle 18 e poi, alle 18.30, “ci incammineremo verso il pretorio, dove depositeremo le sveglie destinate al Procuratore Generale”.

Una magistratura debole

Il collettivo fa in particolare riferimento ai numerosi incarti aperti e non ancora evasi. "Ricordiamo un'intervista al primo PG della storia del cantone Ticino, Piergiorgio Mordasini, che ai microfoni della bottega di Comano dichiarava di non avere i mezzi per aprire inchieste spontaneamente, talmente tanti erano gli incarti in entrata. Da allora sono passati quasi 30 anni; la situazione è peggiorata al punto che ora gli arretrati sono circa 15000". Per il collettivo "abbiamo una magistratura debole, prodotto della più miope delle politichette, che la signora Aldi ben rappresenta in parlamento (il caso riguarda la recente polemica sulla nomina dei procuratori, ndr); c'è poco da stupirsi se la giustizia ticinese sembra la bella addormentata nel bosco. Con l'andar degli anni però, la giustizia è diventata una roba che noi, i cittadini, facciamo fatica a capire e interpretare".

Il “caso” Alptransit

L'obiettivo di questa dimostrazione è quindi di denunciare il "torpore della giustizia". A titolo di esempio viene citato il caso di Alptransit. “Dopo la denuncia di un operaio, la polizia Giudiziaria avrebbe potuto aprire il caso nel settembre del 2017, ma non lo fa”, si legge nel comunicato. "Oltre un anno dopo, a inizio ottobre 2018, altre due denunce per caporalato e abusi vari vengono depositate presso la polizia, ma il dossier giace fino al maggio '19. Solo dopo il servizio di Falò (che sembra aver suonato la sveglia), la magistratura annuncia l'apertura di un'inchiesta. Non vorremmo sembrare irriverenti, ma la domanda sorge spontanea: a parte dormirci sopra, cosa hanno fatto polizia e magistratura tra il '17 e il '19? (...) Noi cittadini ci saremmo aspettati un rapido intervento”. Sono passati sette anni dalla prima denuncia “e ancora c'è chi manifesta di fronte al pretorio per avere Giustizia. Cose così fan sì che per noi (che vi paghiamo lo stipendio) è difficile sentirci tutelati da voi autorità”.

Le altre questioni aperte

Tra gli altri esempi critici vengono citati la segnalazione di molestie sessuali in seno a Unitas, la vicenda della demolizione dell’ex Macello e la recente questione dell’incidente che ha visto coinvolto il consigliere di Stato Norman Gobbi. Per T’aspetto fuori, dunque, “è ora di suonare la sveglia”.

 

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