Salute
Tumore alla prostata, in Ticino 300 casi all'anno. Ma il tema sembra tabù
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Redazione
11 giorni fa
Ogni anno sono circa 300 i nuovi casi di tumore alla prostata solo in Ticino. Di questo tumore, tra i più frequenti per gli uomini, si sta parlando in questi giorni a Lugano in occasione di un convegno internazionale, dal quale uscirà un documento che include raccomandazioni per i medici che giornalmente, in tutto il mondo, trattano pazienti con stadi avanzati di questa malattia.

La lotta al cancro alla prostata passa da Lugano. In città sono infatti riuniti esperti da tutto il mondo per discutere di questa malattia e mettere insieme un documento che servirà da raccomandazione per le scelte terapeutiche di medici e specialisti a livello internazionale. Al Palazzo dei Congressi abbiamo incontrato Silke Gillessen, direttrice medica e scientifica dell’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana. Stando a Gillessen, “il tumore alla prostata è quello più frequente negli uomini in molti Paesi del mondo. La cosa interessate in questo fenomeno è il fatto che gli uomini non parlano fra di loro della malattia. In questo modo si crea uno sbilanciamento di genere, in quanto le donne parlano molto fra di loro del cancro al seno. Ma il cancro alla prostata si presenta con la stessa frequenza di quello al seno, dunque bisognerebbe parlarne”.

Ancora un tabù in Svizzera

Il cancro alla prostata è quindi una delle malattie più diffuse tra gli uomini, ma nel nostro Paese è ancora in parte tabù. La malattia – lo ripetiamo – questa settimana è al centro di un Convegno di quattro giorni, che avrà luogo fino a sabato 27 aprile al Palazzo dei Congressi di Lugano. Silke Gillessen è tra coloro che hanno coordinato l’evento, in cui 1'200 partecipanti tra cui esperti da tutto il mondo si concentrano su terapie, trattamenti e assistenza ai pazienti. Come per altre malattie, dal tumore alla prostata si può comunque guarire. “Il trattamento varia a seconda della malattia: se è localizzata, questa si può curare nella maggior parte dei casi; se invece il tumore ha già fatto metastasi si procede con una terapia sistemica ormonale”. La cosa fondamentale, tuttavia, rimane il parlarne con uno specialista, “perché questi trattamenti vengono aggiornati ogni 6-12 mesi”.

300 casi all’anno in Ticino

Con questo evento si mira a dare fiducia alla popolazione, aggiornando i professionisti del mestiere, ma anche i pazienti. È infatti previsto pure un incontro d’aggiornamento con l’associazione PROCASI, che si occupa di sostegno ai pazienti colpiti da questa malattia. Ne abbiamo infatti parlato con il segretario Matteo Oleggini. “Per noi è un’opportunità di venir aggiornati sui lavori in corso da parte di scienziati e ricercatori, così come sulle novità nel campo della ricerca, in particolare alla cura per il tumore alla prostata”.  Un cancro, come anticipato dall’esperta, tra i più diffusi tra gli uomini. Solo in Ticino, vengono diagnosticati circa 300 nuovi casi all’anno. Ma quali sono i sintomi? “Il problema sta proprio nel fatto che non ci sono sintomi apparenti, quindi uno raramente se ne accorge”. Proprio per questo motivo è consigliato, quando si arriva ai 50 anni, avere il coraggio di affrontare questo tema con il proprio medico curante. “Nel caso ci siano già stati casi di tumore alla prostata in famiglia è necessario fare un esame preventivo già a partire dai 40 anni”.

Progresso in rapida ascesa

Nei casi più complicati a livello di trattamento, il progresso scientifico è stato rapido negli ultimi anni, e per questo le domande aperte sono tante. Gli esperti riuniti a Lugano faranno quindi un manuale di raccomandazioni. “Faremo raccomandazioni su come trattare i pazienti in situazioni difficili. L’obiettivo è di redigerlo entro i prossimi due mesi, iniziando subito dopo il convegno”. In questo modo, “anche i medici con poca esperienza possono vedere come lavorano gli esperti in una determinata situazione”. Da tutto il mondo si guarda insomma verso Lugano, in attesa di risposte.