
“Con l’IA e il buon senso si può ridurre il personale senza licenziare nessuno”. Lo ha dichiarato ieri il presidente dell’UDC Ticino Piero Marchesi in occasione del comitato cantonale democentrista, accogliendo “con soddisfazione” la decisione del Gran Consiglio di dichiarare ricevibile l’iniziativa popolare “Stop all’aumento dei dipendenti cantonali”. Marchesi ha ricordato che il problema non è solo ticinese: “Altri Cantoni stanno già facendo ciò che da noi sembra ancora tabù. Il Vallese ha avviato una riduzione del 5% della spesa pubblica, Basilea Campagna mira a tagliare 350 posti senza licenziamenti”. “Serve coraggio politico e visione — ha detto — non lo status quo alimentato da chi difende lo statalismo e i propri privilegi”.
“Sconcertante l’assenza di una strategia sull’uso dell’IA”
E proprio sul tema del coraggio politico, Marchesi ha puntato il dito contro “l’inerzia” del Consiglio di Stato, che nel recente Messaggio sulla digitalizzazione ha dedicato solamente una riga generica all’intelligenza artificiale. “A dir poco sconcertante anche l’assenza di una strategia concreta sull’uso dell’IA, sebbene sia già attiva una figura specifica, la Delegata alla trasformazione digitale dell’Amministrazione cantonale”. Eppure “se questi sono i risultati, la domanda sorge spontanea: a cosa serve?” Il Governo “si riempie la bocca di trasformazione digitale, ma poi propone un piano da oltre 14 milioni di franchi che pare scritto nel 2010. Mentre il mondo evolve, il Ticino si incarta tra gruppi di lavoro, comitati, analisi, e una burocrazia che cresce invece di ridursi”.
Le possibilità offerte
Marchesi ha illustrato alcuni esempi in cui l’IA potrebbe sostituire “centinaia di ore di lavoro manuale e inefficiente”. Tra questi figura l’automatizzazione dell’elaborazione delle oltre 40'000 richieste di sussidi per la cassa malati all’anno, il processare in tempo reale dichiarazioni fiscali standard, per permettere ai tassatori di concentrarsi sui casi più complessi, e l’introduzione di un filtro intelligente per le domande edilizie semplici.
“Il Consiglio di Stato è in ritardo su tutto”
Marchesi ha anche ribadito che l’iniziativa UDC non chiede licenziamenti, ma propone una riduzione del 10% del personale in cinque anni non sostituendo i pensionamenti. Una misura “che si può attuare senza alcun trauma, ma con grande beneficio per i conti pubblici”. Oggi, ha ricordato, “il costo dell’amministrazione ticinese è superiore del 30% rispetto alla media nazionale. Una cifra che nessuna economia privata può più permettersi”. Il presidente dell’UDC Ticino ha poi concluso: “Il Consiglio di Stato è in ritardo su tutto. Si ostina a difendere un apparato pachidermico e autoreferenziale. Se nemmeno l’intelligenza artificiale riesce a stimolare un cambio di passo, significa che servirà la pressione popolare. Ed è per questo che insisteremo per portare l’iniziativa al voto al più presto”.
Le raccomandazioni di voto
Nel corso della serata il Comitato cantonale ha eletto Diego Baratti nuovo vicepresidente per il Sottoceneri. Sostituisce Pierluigi Pasi, che lascia dopo essere stato nominato Giudice del TF a latere. Sono state altresì comunicate le indicazioni di voto per gli oggetti di competenza cantonale per i quali i cittadini saranno chiamati alle urne il prossimo 15 giugno: il Comitato raccomanda due “no”.
L’accordo con la Lega
Durante la serata è anche emerso inevitabilmente il tema dell’accordo Lega-UDC in vista delle prossime elezioni. “Nelle ultime occasioni la strategia ha funzionato", ha ricordato Marchesi. Una decisione in proposito dovrebbe arrivare in autunno. Le “regole”, lo ricordiamo, sono di non fare l’accordo nel caso in cui il leghista Claudio Zali venisse inserito nella lista.