Giustizia
Poche risorse, l'allarme della magistratura ticinese
Redazione
12 giorni fa
Manca personale e le infrastrutture sono inadeguate, mentre le cause e gli incarti aumentano. La magistratura ticinese è efficiente, ma non mancano campanelli d'allarme nel rendiconto annuale 2023 del Consiglio della magistratura.

Carenze di personale, problematiche logistiche e una grande mole di cause: sono questi in estrema sintesi i principali problemi che affliggono la giustizia ticinese. È quanto emerge dal rendiconto annuale per il 2023 realizzato dal Consiglio della magistratura, presieduto da Damiano Stefani che Ticinonews ha incontrato: "Quello che preoccupa a livello generalizzato è il fatto che ci si trova a lavorare con degli organici di personale sempre al limite e in certi casi insufficienti. Oramai è inevitabile nella situazione economica del Cantone e difficile anche reclamare oltre al minimo indispensabile".

"La giustizia lavora bene"

Il giudice ha comunque sottolineato nel rendiconto i punti positivi, ribadendo come i 121 magistrati ordinari insieme a cancellieri, segretari e giuristi, abbiano operato con efficacia, concludendo quasi 48'000 incarti, un numero definito considerevole. "Dalle analisi che abbiamo fatto emerge che la giustizia lavora bene e non ci sono particolari critiche per la contingenza con la quale ci troviamo ad operare", afferma Stefani.

In difficoltà la Pretura penale e la CARP

Per il futuro c’è però qualche preoccupazione, perché i problemi si riverberano su più livelli, oltre a quelli già noti del Ministero pubblico, la Pretura penale si trova in una situazione critica e anche l’equilibrio della Corte penale dei reclami viene definito “precario”. "Ci sono due strutture che hanno assolutamente bisogno di essere supportate con del personale, e sono la Pretura penale e la Corte d’appello penale (CARP) - conferma Stefani -. Perché sono stati rafforzati tutti i gradi inferiori e gli incarti rischiano di intasarsi a quei livelli. Si tratta di due strutture che sono ancora nella stessa formazione iniziale quando gli incarti che arrivavano erano quasi la metà di quelli attuali".

Gli incarti e la logistica

L’organico insufficiente è uno dei problemi principale, ma anche la nomina dei procuratori pubblici che con le regole di ripartizione dei posti in base all’appartenenza partitica complica le cose, vicenda su cui comunque si sta chinando la politica e che si auspica possa sbloccarsi a breve. Gli incarti sono anche sempre più complicati e per i noti problemi logistici non c’è ancora una soluzione. "Le questioni logistiche, che non sono ideali, non aiutano, ma oramai ci si abitua a lavorare in qualsiasi struttura", dichiara Stefani. "È chiaro che prima o poi bisognerà intervenire. Ad esempio il Palazzo di giustizia di Lugano oggettivamente non è più adeguato, sia per questioni di spazi per tutto il personale, sia per questioni edilizie".

"La velocità della giustizia non sarà più idilliaca"

I fronti aperti sono tanti e bisogna muoversi al più presto per evitare conseguenze su efficienza e qualità: "Se non sarà possibile risolvere le contingenze bisogna accettare che la velocità della giustizia non sarà più quella idilliaca di una volta, ma un po’ più lenta", afferma il giudice. "Comunque è sempre giustizia e i magistrati lavorano bene e forniscono delle decisioni all’altezza del loro ruolo e di quello che ci si aspetta, anche perché pochissime decisioni vengono ribaltate in un secondo grado di giudizio o al Tribunale federale", conclude Stefani.

"I problemi ci sono, ma la giustizia è in salute"

Per capire quali possano essere i prossimi passi a livello politico per migliorare la situazione dei prossimi anni della giustizia ticinese Ticinonews ha raggiunto il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi. "Non sono preoccupato proprio perché non è il Dipartimento delle istituzioni o il Consiglio di Stato a prenderne atto, ma è il Consiglio della magistratura che dice che la giustizia ticinese è comunque in salute", dichiara ai microfoni di Ticinonews il consigliere di Stato. "Anche se ci sono puntualmente dei problemi di carattere organizzativo e di funzionamento questi non incidono sul grosso lavoro che i magistrati garantiscono a favore dei cittadini e delle aziende del nostro territorio".