Agricoltura
Pioggia e vento: il settore agricolo fa i conti con gli sbalzi di aprile
Redazione
12 giorni fa
Dall'estate all'inverno: gli sbalzi di temperatura del mese di aprile hanno complicato il lavoro agricolo e rallentato la crescita delle colture. A preoccupare il settore non sono però le tanto temute gelate notturne, bensì il forte vento che ha strappato i teli protettivi e bruciato alcuni ortaggi.

Il freddo di questi giorni ha messo il settore agricolo in una situazione complicata, con un rallentamento della crescita del raccolto. Ad aver peggiorato la situazione c'è stato il forte vento dell'ultimo periodo. "In questi campi stiamo sistemando le grill che proteggono dal gelo le nostre patate, visto che sono state sganciate dal vento forte degli ultimi giorni", racconta ai microfoni di Ticinonews Davide Cattori, titolare della Agrotomato di Giubiasco. "Il vento - continua Cattori - ha rallentato le colture e ci sono dei danni da sbattimento sulle foglie che porteranno alla morte di quelle piccole. La pianta ripartirà, ma un certo ritardo di produzione dobbiamo metterlo in conto". Nell'azienda agricola sopracenerina martedì si sono svolti i lavori di sistemazione dei teloni, strappati a causa del forte vento di questi giorni. Il mese di aprile ci ha fatto infatti vivere non solo un assaggio dell’estate, bensì anche un ritorno all’inverno.

"Il forte vento limita lo sviluppo della pianta"

Ma a preoccupare il settore non sono tanto le gelate notturne (che non si sono ancora fortunatamente verificate), quanto il forte vento e i danni che ne conseguono. "Il telo con lo sbattimento durante le folate va a lesionare le varie colture creando delle piccole ferite e limitando lo sviluppo della pianta", spiega Cattori. "Le colture che hanno sofferto di più di questo tempo sono le zucchine, che sono appena state messe a dimora nei campi, e le insalate con le loro foglie che hanno delle bruciature e risultano invendibili sul mercato. Sono tutti costi che si sommano all'andare continuamente a mettere a posto e sistemare per evitare problemi alle colture".

Anche la pioggia ha fatto danni

Ma non è solo il vento ad aver complicato la crescita delle colture. La settimana di Pasqua ha portato con sé un clima decisamente piovoso, che a sua volta ha creato danni nei campi coltivati. "Se un anno fa di questi tempi parlavamo di siccità, quest’anno è il rovescio della medaglia", afferma Cattori. "Abbiamo avuto diverse precipitazioni, soprattutto durante il weekend di Pasqua, che hanno provocato dei ristagni in diversi campi e rovinato lo sviluppo delle colture". Nonostante tutto q"ueste si presentano in un buono stato. Il freddo degli ultimi giorni, sommato agli altri periodi di brutto tempo, ci porta delle rese inferiori rispetto a un anno normale".

Poco interesse per la verdura estiva

In questo senso la principale preoccupazione riguarda la concorrenza dalla Svizzera tedesca, così come il poco interesse per la verdura estiva da parte dei consumatori, non particolarmente invogliati a causa del clima novembrino, come confermato da Cattori: "Adesso è un periodo di insalate e i primi pomodori stanno arrivando a maturazione, ma la gente non è tanto invogliata con questo freddo a mangiare prodotti più estivi".

Un aumento dei costi dell'energia

Inoltre, se gennaio e febbraio promettevano una stagione all’insegna del caldo, i mesi a seguire hanno costretto Agrotomato ad aumentare le temperature nelle serre, con un conseguente incremento dei costi dell’energia. "Abbiamo dei costi importanti a livello energetico che influiranno sicuramente in termini di costo del prodotto. C’è speranza di riuscire a recuperarli con un prezzo di vendita ottima", dice Cattori. Il caldo preannunciato per la prossima settimana aiuterà sicuramente la crescita delle colture, anche se per un bilancio finale bisognerà aspettare la fine dell’anno.