Giudiziaria
Incitamento all'odio, prosciolto il professore della Facoltà di teologia di Lugano
©CHIARA ZOCCHETTI
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Keystone-ats
11 giorni fa
In qualità di editore di una rivista tedesca aveva approvato un articolo in cui gli omosessuali all'interno della Chiesa venivano paragonati alle mafie. Riceverà 20mila franchi per far fronte alle spese legali.

La Pretura penale di Bellinzona ha assolto Manfred Hauke, sacerdote e professore della Facoltà di teologia di Lugano (FTL), che era accusato di discriminazione e incitamento all'odio in merito a un articolo apparso nella rivista cattolica tedesca Theologisches di cui è editore. Nella pubblicazione intitolata Sulla necessità di limitare le cricche omosessuali nella Chiesa, per l'autore, un prete e teologo polacco, nella Chiesa cattolica vi è una mafia gay che si comporta "come un parassita privo di scrupoli, come un cancro che non esita ad ammazzare il suo ospite". Non vi è stata ideologia atta a discriminare gli omosessuali, ha detto la giudice della Pretura penale Petra Vanoni, in una delle prime sentenze dopo che il popolo svizzero, il 9 febbraio 2020, ha accolto l'estensione della norma antirazzismo per impedire qualsiasi discriminazione sull'orientamento sessuale (articolo 261 del Codice penale). La giudice ha anche stabilito che ad Hauke saranno rimborsati 20'000 franchi per le spese legali.

Dalla denuncia al processo

Hauke, oggi 68enne, era stato denunciato nel 2021 dall'organizzazione Pink Cross, che si batte per l'uguaglianza e l'accettazione degli uomini gay, bisessuali e queer. Il Ministero pubblico ticinese nel marzo dello scorso anno, riconoscendo la violazione del codice penale, ha emesso un decreto d'accusa nei confronti del professore, condannandolo a una pena pecuniaria sospesa di 9450 franchi. Poiché Hauke, di nazionalità tedesca, si è opposto, si è andati a processo, celebrato l'8 aprile. La sentenza era attesa una settimana fa, ma è stata rinviata ad oggi all'ultimo minuto, perché c'è voluto più tempo per giudicare la vicenda, ha riferito a Keystone-ATS un portavoce della Pretura del capoluogo. L'avvocato difensore, Luigi Mattei, ha chiesto l'assoluzione del suo cliente. Il legale in aula ha sostenuto che l'articolo del teologo polacco Dariusz Oko (oggi cancellato dal sito della rivista ad eccezione delle prime e ultime righe) non contiene attacchi indiscriminati a tutti gli omosessuali o a tutti gli omosessuali all'interno della Chiesa. Ma solo a quelli all'interno della Chiesa uniti per coprire reati come la pedofilia: per persone coalizzate con questo scopo è legittimo parlare di mafia, ha detto l'avvocato.

Continua il lavoro della commissione ad hoc di Usi e Ftl

In una nota, l'Università della Svizzera italiana (USI) e la FTL, affiliata all'USI dal 2021, prendono atto della sentenza di assoluzione. Come già comunicato ai media l'8 aprile in occasione dell'udienza, una Commissione etica ad hoc di USI e FTL è stata incaricata di valutare se i fatti che hanno portato oggi all'assoluzione di Hauke abbiano comunque violato i principi fondanti l'università. Questo iter continuerà. Il professore aveva nel frattempo già presentato a FTL una richiesta di sospensione dall'attività di docenza alla Facoltà di teologia. La rettrice dell'USI Luisa Lambertini si impegna a "mettere la Commissione etica nelle condizioni di fare un lavoro rigoroso e indipendente per valutare il comportamento del prof. Hauke" e sottolinea "l'importanza del Codice etico, vera e propria bussola per perseguire i principi che l'USI si è data come comunità universitaria", recita il comunicato. Il rettore di FTL René Roux osserva da parte sua di essere "estremamente felice per l'assoluzione" e "convinto del valore di un'analisi approfondita della Commissione etica per riflettere sui valori, i diritti e le libertà in questione".

Denunciato e multato anche in Germania

Sempre in seguito alla pubblicazione dell'articolo, Hauke era stato denunciato anche in Germania, da un teologo. La procura di Colonia (Renania Settentrionale-Vestfalia) ha archiviato il caso, ma sia al 68enne sia al capo redattore è stata inflitta una multa di 4000 euro (3924 franchi al cambio attuale).