Ticino
Due giorni di vacanza in più ai docenti: "Una decisione ridicola"
Redazione
un mese fa
Il presidente dell'UDC Piero Marchesi critica la scelta del Governo per compensare il carovita ai docenti: "Decisione incomprensibile e pietosa, genererà un ulteriore problema alle famiglie che dovranno organizzarsi diversamente per accudire i propri figli".

La decisione del Governo di concedere due giorni di vacanza in più ai docenti (il 20 dicembre 2024 e il 7 gennaio 2025) quali misure di compensazione per il carovita non piace al presidente dell'UDC ticinese Piero Marchesi. Oltre a ritenerla una scelta "incomprensibile", Marchesi ritiene che genererà un problema in più per molte famiglie ticinesi. "Se il tema è quello di riconoscere o meno il caro vita, mal si comprende come il concedere due giorni di vacanza supplementari possa dare più potere d’acquisto ai diretti interessati", si legge nella nota firmata dal presidente democentrista. Inoltre, "oltre a dare due giorni di vacanze in più a chi ne ha già il triplo dei normali impiegati, genererà un ulteriore problema alle famiglie che dovranno organizzarsi diversamente per accudire i propri figli, soprattutto in un periodo dove i servizi extra scolastici sono solitamente chiusi. Allievi che inoltre beneficeranno di ben due giorni in meno di formazione".

Il Governo continua a pasticciare

Questa proposta, ricorda Marchesi, si inserisce "in una serie di pasticci generati dal Governo cantonale, il quale dall’inizio non ha saputo gestire la questione e ora, ha messo una pezza che è peggiore del buco. Oltre a ciò, il mondo della scuola che a ogni piè sospinto lamenta una griglia oraria sempre più folta e una certa difficoltà nel rispettare il programma, accetterà senza fiatare due giorni in più di vacanza". Dal giorno della presentazione del Preventivo 2024, prosegue Marchesi, l'UDC aveva chiesto di riconoscere il carovita ai dipendenti pubblici "perché si ritiene sia dovuto, ma parimenti di bloccare gli scatti salariali per almeno un paio d’anni, perché mal si comprende come si possa dare l’aumento di stipendio ai dipendenti se le casse del Cantone (il datore di lavoro) sono disastrate. Ovviamente, sia il Governo che il Parlamento, non hanno voluto cogliere questa opportunità e ora si continua a pasticciare. Oltremodo dopo che una parte dei dipendenti pubblici, fomentata ad arte dalle varie organizzazioni sindacali ha iniziato a usare la piazza per le sue rivendicazioni. Il Governo che già non si era distinto per coraggio e lungimiranza, non si è più visto se non per proporre misure ridicole come questa", conclude Marchesi.