Votazioni
Centro, PLR, PS e Verdi uniti per salvare le pensioni statali
Redazione
13 giorni fa
Pensioni statali, scende in campo il comitato a favore delle misure che intendono impedire un taglio delle rendite di quasi il 20%. Sul tema, i ticinesi si esprimeranno alle urne il 9 di giugno: PLR, Centro, Partito Socialista e Verdi invitano compatti a votare sì alla modifica di legge. Si tratta di “mantenere l’attrattività dei posti di lavoro”, dice il comitato.

È un’immagine che non si vede tutti i giorni: i presidenti di Centro, PLR, Partito Socialista e Verdi, allo stesso tavolo. In questo caso, per invitare la popolazione a salvare le pensioni statali il 9 giugno. Quel giorno, i ticinesi si esprimeranno infatti sulle misure di compensazione per gli affiliati all’Istituto di previdenza del Cantone, senza le quali – sostiene il comitato – le rendite di vecchiaia calerebbero drasticamente. Ne abbiamo parlato con il presidente del Centro Fiorenzo Dadò. “Ci sarebbe un netto peggioramento della cassa pensione per 16'300 ticinesi”, sottolinea, proseguendo spiegandoci che “se si inizia come pubblico a permettere questi peggioramenti, quindi lasciare che i pensionati di non possano vivere in maniera dignitosa, allora anche il settore privato si sentirà evidentemente autorizzato a fare altrettanto, facendo sì che siano tutti i cittadini a pagarne le conseguenze”.

Un costo da 14,6 milioni di franchi

In autunno la maggioranza del Gran Consiglio aveva dato il via libera al referendum finanziario obbligatorio, seppur dicendosi favorevole alle misure di compensazione. Queste prevedono un aumento del capitale di vecchiaia del 3% al fine di neutralizzare la riduzione del tasso di conversione. Un aumento di capitale finanziato per il 60% dai dipendenti e per il restante 40% dal datore di lavoro, cioè il Cantone. Il costo, per lo Stato, è di 14,6 milioni di franchi. Per il presidente del PLR Alessandro Speziali “il ruolo dello Stato è fondamentale, anche perché – come detto – è il datore di lavoro. Quindi questa simmetria di sacrifici la ritengo giusta e il budget dello Stato deve evidentemente prevedere anche tutte le misure necessarie per i suoi dipendenti. È una questione di responsabilità e solidarietà, ma soprattutto un dovere”. Ma la preoccupazione maggiore riguarda un’eventuale perdita del potere di acquisto oppure la mancanza di attrattività per questi posti di lavoro? “Direi entrambe le cose. L’attrattività è molto importante perché sono servizi essenziali dello Stato, e non parliamo solo degli uffici a Bellinzona ma anche di quelli di professionisti distribuiti sul territorio nell’ambito della sanità e della formazione”, dice Speziali. Per quanto concerne il potere di acquisto, “è altrettanto importante, perché fondamentalmente si tratta di dare una giusta e dignitosa capacità economica, anche per il livello di vita in Ticino che fa bene all’economia e alle aziende”.

"Verso una situazione davvero drammatica"

La salvaguardia del potere d’acquisto è importante anche per il Partito Socialista. Inoltre, gli assicurati IPCT non beneficiano di alcun privilegio pensionistico, come confermatoci dal co-presidente Fabrizio Sirica. “È assolutamente importante mantenere le attuali rendite, che sono corrette. Non si tratta di privilegio: mediamente siamo in basso nel confronto intercantonale. Se questa proposta non dovesse passare, ci troveremo in una situazione veramente drammatica”. Sirica ha infatti parlato di una perdita pari al 20% delle rendite di queste 17mila persone, con il conseguente rischio di perdere attrattività per le importanti professioni interessate e di avere pensionati sempre più poveri. Ma la questione non riguarda solo l’evitare una guerra tra poveri, aggiunge la co-coordinatrice dei Verdi, Samantha Bourgoin. “Noi riteniamo pericolosissimo mettere la popolazione una contro l’altra. Noi non dobbiamo dire a uno di essere migliore o peggiore dell’altro: noi vogliamo aiutare tutti. Cominciamo quindi come cittadine, cittadini e datori di lavoro a salvaguardare i 17mila impiegati statali. Poi come politica andremo  dare l’esempio anche all’economia privata”.