Ticino
Cala il sipario sulle comunali: i commenti dei quotidiani locali
©Gabriele Putzu
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Redazione
14 giorni fa
Il Corriere del Ticino e laRegione hanno proposto le proprie chiavi di lettura dopo la chiusura dell'appuntamento elettorale.

Con lo spoglio relativo ai Legislativi, si è conclusa ieri questa tornata di elezioni comunali ed è quindi tempo di bilanci. Bilanci proposti anche dai due quotidiani ticinesi, che questa mattina hanno dedicato ampio spazio agli esiti della votazione.

I problemi a sinistra

Sulle pagine de laRegione, l’analisi del vicedirettore Andrea Manna e del caporedattore della cronaca cantonale, Jacopo Scarinci, prende in esame anzitutto la sinistra, con il matrimonio tra socialisti e verdi che, in sostanza, si è rivelato “un flop” alla prova del voto e che, a livello pratico, “si è tradotto in una perdita di seggi”. Per l’area rossoverde, adesso, si guarderà alle votazioni popolari, in particolare alla riforma fiscale. Non solo: in casa socialista l’8 giugno è in programma anche il congresso, con i copresidenti Laura Riget e Fabrizio Sirica che si candidano a un nuovo mandato.

Sorride la destra

Guardando a destra, si confermano sia il momento positivo dell’area sia la crescita dell’UDC. Buone notizie per i liberali radicali, cresciuti nei Municipi “senza vendere illusioni”. Un risultato non scontato, vista “la flessione a livello cantonale”. Flessione “cui era scampato il Centro di Fiorenzo Dadò, che mantiene il trend”.

Da soli si vince?

Dalle colonne del Corriere del Ticino, il vicedirettore Gianni Righinetti pone l’accento sull’elemento delle alleanze. Se nei recenti appuntamenti elettorali, cantonali e federali, il detto che accomunava un po’ tutti i partiti era stato “separati si perde, uniti si vince”, queste comunali hanno mostrato una tendenza differente. A livello di Esecutivi, PS e Verdi correndo assieme hanno perso 14 seggi. Nei centri dove la sinistra “classica” correva da sola il saldo è stato pari a zero, mentre i Verdi in solitaria hanno conquistato un seggio in più. Scenario simile a destra, con la coppia Lega/UDC che si ritrova ora con cinque seggi in meno, mentre in solitaria le due fazioni hanno conquistato sei poltrone in più ciascuno. Questo però, precisa Righinetti, non significa automaticamente che in proiezione del 2027 correre da soli sia per forza la scelta giusta.

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