
Swiss non può essere ritenuta colpevole per la gestione dello smistamento dei passeggeri diretti a Zurigo. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha revocato le sanzioni inflitte dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) alla compagnia aerea elvetica per aver trasportato, tra il 2016 e il 2018, passeggeri che non avevano i documenti necessari per entrare nell'area Schengen.
Le multe
Nel 2017 e nel 2019, la SEM ha inflitto a Swiss multe rispettivamente di 196'000 e 168'000 franchi. La compagnia aerea è stata sanzionata in seguito all'arrivo a Zurigo di un totale di quasi 150 persone senza documenti validi. I passeggeri provenivano dallo scalo brasiliano di San Paolo e da quelli statunitensi di Boston, Los Angeles, Miami e San Francisco. Queste decisioni sono state annullate nel 2020 e nel 2021 dal TAF, che ha rinviato il caso alla SEM per chiarimenti. Dopo aver riunito i procedimenti, nel 2023 la Segretaria di Stato della migrazione ha inflitto a Swiss multe di 200'000 e 168'000 franchi per aver violato l'obbligo di diligenza nel controllo dei permessi d'entrata all'imbarco. Anche le spese del caso, pari a 60'000 franchi, sono state addebitate alla compagnia aerea.
Swiss soddisfa i suoi obblighi
In una sentenza pubblicata oggi, il Tribunale amministrativo federale ha nuovamente accolto il ricorso di Swiss e annullato la decisione della SEM. In sostanza, i giudici hanno ritenuto che non vi fosse stata alcuna violazione dell'obbligo di diligenza. I giudici sangallesi hanno constatato che Swiss, quando ne aveva la responsabilità, si era assicurata che il personale incaricato del controllo dei documenti fosse adeguatamente istruito. Negli Stati Uniti, dove questo compito è affidato al personale aeroportuale, la compagnia poteva ritenere che le attrezzature tecniche degli scali moderni consentissero un'organizzazione affidabile del check-in e dell'imbarco. Queste considerazioni dimostrano che Swiss non può essere accusata di alcuna carenza fondamentale, ha concluso il TAF. La compagnia aerea è stata in grado di confutare qualsiasi violazione dell'obbligo di diligenza nel periodo in questione e negli aeroporti interessati. La decisione non è definitiva e può essere ancora impugnata davanti al Tribunale federale (TF).
(sentenza A-1820/2023 del 20 maggio 2025)