GSsE
"Pace vera anziché un fondo di 15 miliardi per l'Ucraina"
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Keystone-ats
11 giorni fa
È la reazione del Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) alla decisione di ieri sera della Commissione della politica di sicurezza degli Stati (CPS-S), di voler donare franchi destinati a coprire il fabbisogno supplementare dell'esercito e il finanziamento all'aiuto alla ricostruzione del paese estero.

"Il Parlamento farebbe meglio a compiere uno sforzo serio e solidale per trovare una prospettiva di pace per l'Ucraina, invece di sovvenzionare a casaccio il proprio armamento con altri miliardi attraverso pigri compromessi". Così ha reagito il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) alla decisione di ieri sera della Commissione della politica di sicurezza degli Stati (CPS-S) di voler creare un fondo di 15 miliardi destinato a coprire il fabbisogno supplementare dell'esercito e il finanziamento all'aiuto alla ricostruzione dell'Ucraina. Secondo il GSsE, un'alleanza di centro-sinistra vuole mettere insieme un pacchetto di 15 miliardi per il riarmo e la ricostruzione dell'Ucraina. In una nota odierna, l'organizzazione pacifista si dice "sconcertata per le azioni dei parlamentari che stanno approvando questo massiccio armamento dell'esercito". "Non ci sono soldi per una maggiore protezione del clima o per una tredicesima AVS, ma improvvisamente spendere 10,1 miliardi per l'esercito non è più un problema", afferma il segretario del GSsE Jonas Heeb, citato nel comunicato.

"Il contributo non deve andare a scapito di altri"

L'organizzazione ritiene inoltre che il contributo alla ricostruzione dell'Ucraina (5 miliardi secondo la CPS-S ndr) non debba andare a scapito di altre forme di cooperazione internazionale. "La questione della ricostruzione è una situazione straordinaria. Ma l'Alleanza del Centro, che oggi parla di solidarietà con l'Ucraina, finora si è sempre opposta a un fondo per la ricostruzione. Se si vuole davvero aiutare l'Ucraina, lo si fa indipendentemente da altre spese", afferma ancora Heeb.

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