Dallo scoppio del conflitto in Siria nel 2011 si stima che siano scomparse 100 mila persone. Per far luce sul destino di queste persone, la Svizzera ha sostenuto la decisione dell'ONU di istituire un organismo indipendente con sede a Ginevra che sarà operativo entro la fine di quest'anno. Il 24 aprile scorso, ricorda una nota odierna del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), l'Assemblea generale dell'ONU ha approvato una risoluzione che permette di finanziare un'istituzione indipendente, con sede a Ginevra, il cui mandato prevede la ricerca delle persone scomparse in Siria.

Dallo scoppio del conflitto in questo Paese, il numero delle persone scomparse non è ancora stato sistematicamente documentato. Secondo alcune organizzazioni siriane sono più di 100 mila i casi di sparizione forzata. Una situazione che ha ripercussioni molto gravi sulle famiglie, sottolinea la nota, e un impatto negativo sugli sforzi di pacificazione e di riconciliazione del Paese oltre che sulla stabilità della società siriana. La nuova istituzione ha l'obiettivo di chiarire il destino di tutte le persone scomparse. La sua azione sarà guidata unicamente da principi umanitari e le indagini riguarderanno tutte le regioni del Paese.

La ricerca di persone scomparse e la loro identificazione è una priorità dei programmi che la Confederazione porta avanti nell'ambito della sua politica di pace e del suo impegno a favore delle popolazioni colpite da conflitti armati. Sul campo sostiene per esempio le associazioni dei familiari e delle vittime e collabora con organizzazioni come il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e l'Alto Commissariato dell'ONU per i diritti umani (OHCHR) per rafforzare il loro operato a livello locale.