Fedpol
La direttrice Della Valle si dimette, Pasi: "Una persona capace, ma alcune perplessità"
Redazione
12 giorni fa
La direttrice di Fedpol, Nicoletta della Valle, 62 anni, ha inoltrato le dimissioni dopo quasi dieci anni trascorsi alla testa della polizia federale. Per avere una testimonianza di prima mano sulla capa uscente Ticinonews ha contattato Pierluigi Pasi, granconsigliere per l’UDC, che l'ha incrociata nel suo impegno quale procuratore federale capo dell'antenna luganese del Ministero.

"Nicoletta Della Valle è una signora certamente preparata, questo lo posso dire per aver avuto l’occasione di collaborare con lei nella polizia giudiziaria federale, di cui è stata a capo ed è a capo, quando ero alla Procura federale", dichiara ai microfoni di Ticinonews Pierluigi Pasi. "Posso anche dire che le dichiarazioni che ha rilasciato l’autunno scorso e recentemente pongono alcuni interrogativi. Sentire il capo della Fedpol, dunque il Consiglio federale attraverso il Dipartimento di giustizia e polizia, affermare che in Svizzera il fenomeno mafioso è stato sottovalutato nel corso degli anni lascia alcuni interrogativi aperti. Secondo me bisognerebbe però dare una risposta almeno politica".

"Un campanello d'allarme suonato molti anni fa"

"Lo dico perché il campanello d’allarme era stato suonato già molti anni fa e credo, almeno da una quindicina di anni e anche da politici ticinesi alle Camere che mi avevano ascoltato, come Chiesa, Marchesi, Romano e Regazzi - continua il granconsigliere dell'UDC -. Basta rileggere le interviste e le dichiarazioni che ho rilasciato in quel periodo, ma anche i numerosi atti parlamentari di questi politici ticinesi. Secondo me qualcuno dovrebbe dire perché il fenomeno è stato sottovalutato e da chi precisamente, e per quale motivo. Il fatto di per sé, secondo me, è piuttosto grave. Anni di sottovalutazioni nonostante il problema e i rischi fossero noti non può che avere portato a un peggioramento del pericolo, al consolidarsi dell’infiltrazione mafiosa, che oggettivamente c’era e c’è".

Un'ammissione di mancanza di risultati?

"Ci si potrebbe chiedere perché Della Valle abbia deciso di lasciare proprio dopo 10 anni e dopo aver fatto apparentemente un buon lavoro - aggiunge l'avvocato democentrista -. Non saprei dare una spiegazione alla sua decisione. Posso immaginare che dopo un decennio ci possa essere il desiderio di cambiare gli orizzonti professionali. Mi dispiacerebbe apprendere che sia dovuto a una sorta di ammissione di mancato risultato contro le mafie nell’ultimo decennio. Semplicemente perché credo che senza l’appoggio del Consiglio federale, e del Dipartimento, anche il capo della Fedpol ben difficilmente possa imporre delle linee strategiche della politica criminale della Confederazione. Linee che in questo preciso momento, ma anche prima, dovevano essere dirette anche a una lotta decisa contro le organizzazioni criminali internazionali".