Svizzera
I Cantoni vogliono un aumento maggiore delle spese per la formazione
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
9 giorni fa
La Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) ha scritto alla camera bassa per chiedere un un aumento di almeno il 2,5% dei contributi forfettari ai Cantoni per la formazione professionale e dei contributi di base alle università e alle scuole universitarie professionali.

I Cantoni si oppongono ai tagli previsti dal Consiglio federale ai fondi per la formazione e la ricerca. In una lettera, la Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) chiede al Consiglio nazionale di fissare un tasso di crescita di almeno il 2,5% per le spese destinate alla formazione professionale, alle università e alle scuole universitarie professionali. Il Parlamento è confrontato con molti problemi legati alla carenza di manodopera qualificata, scrive la CDPE nella sua missiva. Nella sessione estiva, il Nazionale avrà l'opportunità di lottare contro questa carenza nell'esame del messaggio sulla promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (messaggio ERI). La Conferenza cita anche l'aumento del numero di allievi e studenti, che sta causando costi aggiuntivi.

"Anche la Confederazione deve dare il suo contributo"

Secondo la CDPE, i Cantoni si fanno carico dell'80% della spesa pubblica per la formazione e la ricerca. Anche la Confederazione deve dare il suo contributo. In particolare, la CDPE chiede un aumento della spesa di almeno il 2,5% dei contributi forfettari ai Cantoni per la formazione professionale e dei contributi di base alle università e alle scuole universitarie professionali. Secondo il messaggio, il Consiglio federale riduce di mezzo miliardo di franchi l'importo della spesa ERI per gli anni dal 2025 al 2028. Il Consiglio federale prevede un limite di spesa massima di 29,2 miliardi. Ciò corrisponde a una crescita dell'1,6%, non adeguata all'inflazione, e supera di 1,3 miliardi di franchi l'attuale quadro dei pagamenti per il periodo 2021-2024. Tuttavia, a causa della situazione finanziaria della Confederazione, tale importo risulta inferiore a quello posto in consultazione (29,7 miliardi), il che corrispondeva a una crescita annua media dei finanziamenti del 2% in termini nominali.