Lo studio
Gli alberi come arma per combattere il caldo estremo in città
©Gabriele Putzu
©Gabriele Putzu
Redazione
2 giorni fa
Un recedente studio condotto dall'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl), dimostra che i platani in città "contribuiscono in modo significativo a rinfrescare anche quando fa molto caldo". La sfida futura consiste nello scoprire "quali specie arboree raffreddano particolarmente bene l'ambiente".

Contro il caldo estremo potrebbe esserci un'arma del tutto naturale: gli alberi. Almeno per quando ci si trova all'aperto. "Quando il sole è cocente", scrive l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (Wsl), presentando uno studio sul tema, "gli alberi urbani raffreddano l'ambiente circostante facendo evaporare l'acqua attraverso le foglie".

Una città vivibile anche in estate

"In considerazione del previsto aumento delle ondate di calore, come pronosticato dai modelli climatici, essi contribuiscono in modo decisivo a mantenere le città vivibili", continua a spiegare il Wsl, precisando che "tuttavia, anche gli alberi raggiungono i loro limiti ad un certo punto: se la temperatura delle foglie supera i 30-35°C, la fotosintesi non funziona più: i pori delle foglie si chiudono per evitare la perdita di acqua".

Lo studio

Un team di ricerca dell'Istituto di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio e del politecnico federale di Losanna (Epfl), "ha studiato in modo specifico il comportamento dei platani in condizioni estreme, con risultati sorprendenti: anche a temperature superiori ai 39°C, gli alberi hanno continuato a far evaporare molta più acqua del previsto, raffreddando di fatto l'ambiente". Il responsabile dello studio, Christoph Bachofen, e il suo team, viene spiegato, "hanno installato i dispositivi di misurazione su otto platani nel sobborgo ginevrino di Lancy nella primavera del 2023. I sensori hanno registrato il trasporto della linfa nei tronchi, consentendo di trarre conclusioni sulla quantità di acqua evaporata e quindi sulla capacità di raffreddamento. Proprio quell'estate, a Ginevra si sono registrate due ondate di calore con temperature record che hanno sfiorato i 40°C".

Gli alberi e le condizioni estreme

"Contrariamente alle aspettative", continua la nota, "gli alberi non hanno interrotto il loro flusso d'acqua, anzi: è addirittura aumentato con l'aumento del calore, nonostante l'aria fosse estremamente secca". Evidentemente, spiega Bachofen, "non abbiamo ancora compreso appieno come gli alberi reagiscono alle condizioni estreme". I ricercatori e le ricercatrici presumono che, tra le altre cose, "le riserve d'acqua in profondità nel terreno abbiano aiutato i platani".

Tutto (quasi) da rifare

"L'entità del flusso d'acqua è stata sorprendente e solleva importanti interrogativi: se gli alberi reagiscono al calore in modo diverso da quanto si pensava, anche le previsioni sul loro effetto di raffreddamento sono imprecise e i modelli utilizzati per prevedere la futura distribuzione del calore nelle città non sarebbero affidabili", continua a spiegare il Wsl.

"Una buona notizia"

Il fatto che gli alberi evaporino molta acqua anche in condizioni di caldo estremo è una buona notizia per il clima urbano. "Le giornate con temperature superiori ai 30 gradi Celsius sono sempre più frequenti", afferma Bachofen. Il prossimo passo importante per la ricerca è ora quello "di scoprire l'efficacia della traspirazione di altre specie arboree in condizioni di caldo estremo. Ciò consentirebbe di elaborare raccomandazioni sulle specie in grado di affrontare non solo l'inquinamento atmosferico e il sale per il disgelo stradale, ma anche il caldo estremo. Infatti, la capacità di raffreddamento è solo uno dei tanti compiti che gli alberi urbani svolgono, ma diventerà sempre più importante in futuro".