Dopo dieci anni di collaborazione, il Grand Resort Bad Ragaz e lo chef stellato Andreas Caminada si separano. La notizia, riportata da GaultMillau, segna la chiusura anticipata del ristorante "IGNIV by Andreas Caminada", premiato con due stelle Michelin e 17 punti GaultMillau. La chiusura definitiva è prevista per il 31 gennaio 2026, con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza contrattuale fissata al 2027. La decisione arriva in seguito a un cambiamento strategico deciso dal nuovo direttore generale del resort, Simon Spiller. "Vogliamo rivolgerci a una clientela più giovane, con concept nuovi, contemporanei e sorprendenti", ha spiegato Spiller a GaultMillau, sottolineando anche la volontà di "gestire internamente i ristoranti, invece di mantenere strutture in concessione con condivisione dei ricavi".
Un ristorante italiano e uno thai
Il Grand Resort ha già annunciato l’apertura, al posto di IGNIV, di due nuovi ristoranti: uno italiano e uno thailandese. La consulenza per il rinnovamento gastronomico è stata affidata a Robbie Bargh, rinomato esperto londinese già coinvolto in progetti per Ritz-Carlton e Mandarin Oriental. Da parte sua, Andreas Caminada ha commentato con fair play la decisione del resort: "Accettiamo la scelta e ringraziamo per questi dieci anni di grande successo". Caminada ha inoltre confermato il ritiro dalla società di catering “acasa”, finora gestita in collaborazione con Bad Ragaz. Il team attualmente in cucina, guidato dallo chef Joël Ellenberger, proseguirà con nuovi progetti all’interno del gruppo Caminada. Ellenberger, nominato “Chef dell’anno” da GaultMillau Svizzera nel 2023, è stato uno dei volti simbolo del successo di "IGNIV Bad Ragaz".
La fine di una solida collaborazione
La chiusura del ristorante segna la fine di una delle più solide collaborazioni gastronomiche in Svizzera, ma anche l’inizio di una nuova fase per entrambi i protagonisti. Come osserva GaultMillau, il cambiamento “non avviene senza clamore”: Bad Ragaz punta a rinnovarsi, ma dovrà ora dimostrare di saper mantenere standard elevati anche senza l’apporto di uno degli chef più celebrati del Paese.