Sanità
Morbillo, in Europa casi saliti di 60 volte tra il 2022 e il 2023
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Keystone-ats
11 giorni fa
A Milano, ad esempio, da settembre 2023 a marzo di quest'anno sono stati registrati 30 casi. La maggior parte delle infezioni sono state contratte da adulti durante dei viaggi all'estero, ma si registrano anche due casi autoctoni.

"Negli ultimi tre anni, più di 1,8 milioni di bambini nella regione europea dell'Oms non hanno potuto vaccinarsi contro il morbillo. La conseguenza di ciò è un aumento di 60 volte del numero di casi di morbillo nel 2023 rispetto al 2022". È quanto si legge in una dichiarazione congiunta della Commissione Europea, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Unicef in occasione della European Immunization Week 2024 (21-27 aprile). "La nostra determinazione a garantire i benefici della vaccinazione a tutti e ovunque non deve vacillare", continuano le tre istituzioni internazionali. "Insieme, continueremo ad aumentare la consapevolezza sui benefici della vaccinazione e ad aumentare la fiducia nei vaccini per sostenere la domanda pubblica di vaccini, ora e in futuro. Allo stesso tempo, continuiamo a contribuire a garantire che i sistemi sanitari siano adeguatamente preparati per qualsiasi epidemia e futura pandemia", concludono.

30 casi a Milano

Dopo essere praticamente sparito durante la pandemia, per esempio, il morbillo è tornato a Milano dall'autunno dello scorso anno. Da settembre 2023 a marzo 2024, secondo un'analisi pubblicata su Eurosurveillance, rivista dello European Centre for Disease Prevention and Control, sono stati registrati 30 casi di infezione, più di un terzo di tutti i casi registrati da agosto 2019 ad agosto 2023. Tredici dei casi sono stati confermati dalle analisi. Per otto di loro è stato necessario il ricovero. Secondo la ricerca, coordinata dall'Università degli Studi di Milano, la gran parte delle persone infettate sono adulte (con un'età media di 33 anni) e la maggioranza delle infezioni è correlata a viaggi all'estero (Indonesia, Malesia, India, Uzbekistan, Thailandia). Non mancano però i casi autoctoni. Due, in particolare, sono stati confermati e le analisi genetiche hanno mostrato che i due pazienti sono stati infettati dallo stesso ceppo del virus del morbillo. Nonostante ciò, tra i due casi non è stato rilevato nessun collegamento epidemiologico: ciò "suggerisce la presenza di casi non riportati", sottolineano i ricercatori. Tra le persone infettate, c'è anche un operatore sanitario che aveva ricevuto due dosi di vaccino e che probabilmente è stato infettato da uno dei pazienti ricoverati in Pronto Soccorso. "Il morbillo è in aumento nella Città metropolitana di Milano e nelle zone limitrofe, soprattutto tra gli adulti, coinvolgendo anche i vaccinati e gli operatori sanitari", si legge nello studio. "Anche se non abbiamo ancora identificato epidemie estese e dirompenti, il rafforzamento della sorveglianza della febbre e delle eruzioni cutanee e le attività di vaccinazione di recupero sono fondamentali per contribuire a limitare l'impatto della trasmissione transfrontaliera a seguito di viaggi verso Paesi endemici e facilitare il controllo di nuovi focolai", concludono i ricercatori.

Antibiotico contro i batteri resistenti

Intanto, la Commissione Europea ha concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio a un nuovo antibiotico indicato per infezioni complicate e dovute ad alcuni batteri resistenti agli antibiotici. Il farmaco contiene una combinazione dei principi attivi aztreonam-avibactam (nome commerciale Emblaveo) ed è indicato per le infezioni intra-addominali complicate, per la polmonite acquisita in ospedale, per le infezioni complicate del tratto urinario. È anche indicato per il trattamento delle infezioni dovute a batteri aerobici Gram-negativi in pazienti con opzioni di trattamento limitate. "Per i team sanitari che trattano pazienti con gravi infezioni batteriche Gram-negative, la prospettiva di esaurire le opzioni di trattamento efficaci è una minaccia scoraggiante ma molto reale", ha affermato Yehuda Carmeli, a capo dell'Istituto nazionale per la resistenza agli antibiotici e il controllo delle infezioni del Tel Aviv Medical Center e tra i ricercatori di uno dei due studi che hanno portato all'approvazione. Il via libera al nuovo farmaco, ha aggiunto "è una buona notizia per la comunità delle malattie infettive e offre una nuova speranza ai pazienti gravemente malati affetti da resistenza antimicrobica". Il farmaco ha ottenuto una procedura di revisione accelerata da parte dell'Agenzia Europea dei Medicinali: ciò "riflette l'urgente necessità di nuovi trattamenti per affrontare la minaccia della resistenza antimicrobica", ha dichiarato Alexandre de Germay, Chief International Commercial Officer, Executive Vice President di Pfizer.