Losanna
Contadini vodesi esasperati dal lupo depongono le carcasse davanti al Governo
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Keystone-ats
12 giorni fa
I resti di 12 pecore sono stati depositati davanti al governo vodese da alcuni allevatori di St-Barthélémy, che chiedono di uccidere il grande predatore.

Alcuni allevatori di St-Barthélémy, nei pressi di Echallens (VD), hanno deposto oggi in fine mattinata i resti di dodici pecore davanti al governo vodese a Losanna. "Queste pecore sono state uccise la scorsa notte", ha detto Eric Herb, membro del comitato dell'associazione romanda per la regolazione dei grandi predatori, a Keystone-ATS. In questo villaggio, situato a una ventina di chilometri da Losanna, i lupi creano danni, indicano una decina di allevatori riunitisi stamane sulla place du Château a Losanna. Per Herb, "è giunto davvero il momento di agire". "Diciassette pecore sono state uccise una decina di giorni fa a Poliez-Pittet, tredici la notte scorsa, due martedì notte: sta diventando una catastrofe", sottolinea Herb.

Pressione sul Consiglio di Stato

Gli allevatori intendono aumentare la pressione sul consigliere di Stato vodese, responsabile del Dipartimento dell'ambiente e della sicurezza Vassilis Venizelos (Verdi). La polizia, che attendeva i manifestanti, ha circondato la place du Château, bloccando l'accesso. Dopo una breve negoziazione, gli agenti hanno permesso agli allevatori di portare a termine la loro azione e di collocare gli animali morti su teloni ai piedi del Castello St-Maire.

"Non possiamo coabitare con il lupo"

"Siamo stufi, vogliamo che il lupo venga ucciso", ha detto sul posto a Keystone-ATS, Patrick Perroud, macellaio e agricoltore. "Non possiamo coabitare, il nostro territorio è troppo piccolo". Gli allevatori non dormono più: "andiamo a controllare le bestie tutte le notti". L'azione degli allevatori contro il lupo è sostenuta dalla sezione vodese dell'UDC.

L'esempio ticinese

La protesta ricorda quella andata in scena due anni fa davanti a Palazzo delle Orsoline. Alcune carcasse di pecore che erano state uccise in Val Rovana erano state portate a Bellinzona e depositate davanti alla sede del Governo per esortare le autorità ad agire.