Formazione
ProApp, percorsi di apprendistato liberi da stereotipi
Redazione
3 mesi fa
Ancora oggi le scelte dei giovani dipendono da stereotipi di genere. Un progetto lanciato due anni fa vuole aiutare ragazze e ragazzi a scegliere una formazione sulla base dei loro interessi.

Professioni maschili e femminili. Gli stereotipi di genere sono duri a morire e si fanno sentire anche quando si tratta di scegliere un percorso di apprendistato. Nelle scorse settimane, presso l’auditorio di Trevano, sono state tirate le somme del progetto ProApp, che vuole aiutare ragazze e ragazzi a scegliere una formazione sulla base dei loro interessi e non del loro genere.

Il bilancio di ProApp

Per due anni il progetto ProApp ha provato a contrastare il fenomeno con incontri con allievi, docenti, genitori e ispettori di tirocinio. A coordinare il tutto è Chiara Vanetti dell’ente Ecap per la formazione degli adulti. "Da una parte ci ha sorpreso quanto le ragazze e i ragazzi siano consapevoli delle loro scelte. Dall'altro ci siamo resti conto di quanto lavoro c'è ancora da fare. Oggi i giovani scelgono delle professioni per passione e non per stereotipo, si trovano ancora confrontati con delle situazioni che cercano di rimandarli indietro o verso scelte più convenzionali, che magari non sono le loro".

Il materiale didattico

I due anni di ProApp si sono tradotti in un “kit”, del materiale didattico per le scuole sulle questioni di genere sul lavoro. Una risorsa utile anche per il Centro professionale tecnico di Trevano, diretto da Cecilia Beti. "Abbiamo avuto l'opportunità di partecipare al progetto attivamente. Ci sono diversi docenti e classi che hanno partecipato a dei workshop. Abbiamo dato fondo all'inizio del processo e del progetto, per creare poi il materiale didattico”. Come scuola professionale, anche l’istituto di Trevano vede una preponderanza di genere in alcuni settori. “Nella nostra scuola il 28% sono ragazze. Se guardiamo le professioni puramente tecniche, la percentuale è attorno al 10%, è quindi sottorappresentata. Dobbiamo ancora fare molto. Lo scopo è cambiare la cultura e togliere queste barriere legate agli stereotipi nelle scelte delle professioni degli apprendistati”.