Italia
Mafioso si pente dopo 26 anni di carcere duro, ora collabora con la giustizia
Keystone-ats
un mese fa
La speranza, ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ecomafie italiane, "è che si possa far luce su tanti episodi criminosi ancora senza risposta".

"La notizia è di quelle che lasciano il segno: dopo 26 anni di carcere duro, Francesco "Sandokan" Schiavone ha deciso di collaborare con la giustizia. Si chiude di fatto un periodo lungo 30 anni, che ha lasciato dietro di sé centinaia e centinaia di vittime. Molte innocenti, come Don Peppe Diana e come tutti coloro uccisi per non aver abbassato la testa. La speranza adesso è che si possa far luce su tanti episodi criminosi ancora senza risposta". E' quanto sostiene in una nota Gimmi Cangiano, vicepresidente della Commissione Ecomafie. "Ed in particolare la mia speranza è che si possa arrivare a tracciare il percorso di decenni di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, che ancora giacciono nascosti ed interrati nel sottosuolo della nostra Provincia - sottolinea - Se a quest'uomo è rimasto un briciolo di cuore e di umanità, e se la sua intenzione di collaborare è davvero sentita, io chiedo che possa aiutare le autorità competenti ad individuare i luoghi principali che nascondono ancora bombe ecologiche dal devastante effetto per la salute nostra, dei nostri prodotti e delle nostre città. I dati in nostro possesso ci dicono tristemente che in questa Provincia l'incidenza di tumori riconducibili all'inquinamento ambientale e agli effetti di essere "Terra dei Fuochi" è tra le più alte. Individuare queste bombe ecologiche ancora nascoste e bonificare i territori che per decenni le hanno sotterrate, resta il nostro obiettivo primario".

Saviano: "Schiavone collaborerà o vuole solo evitare l'ergastolo?"

"Schiavone è il capo del clan dei Casalesi (insieme a Bidognetti) e ha deciso di collaborare con la giustizia. Sarà davvero così? Collaborerà dando informazioni importanti o farà come il figlio e la moglie (e altri ex capi) che ad oggi hanno detto molto poco?". Se lo chiede Roberto Saviano su Instagram, dopo la notizia del pentimento di Francesco Schiavone, noto come Sandokan. "Conscio della debolezza dello Stato alla ricerca solo di poter comunicare un pentimento - prosegue lo scrittore di Gomorra -, gli basterà dare qualche prova di omicidio, qualche tangente ed evitarsi l'ergastolo? Riuscirà a farlo senza svelare dove si trovano i soldi della camorra e senza dimostrare i legami politici imprenditoriali reali? Lo scopriremo monitorando e analizzando quello che accadrà".